Le ingerenze nelle politiche locali degli Stati del Medio Oriente sono oramai palesi e stanno accelerando quello che dovrebbe essere un processo graduale e armonioso. La caparbietà, se così si può definire, dell'Occidente, rischia infatti di complicare un processo d'integrazione tra culture che altrimenti seguirebbe un percorso più lungo ma sicuramente meno drammatico. La corsa alle risorse economiche, in primis all'oro nero di cui il Medio Oriente è ricco, sta accelerando il processo di globalizzazione ormai avviato in tutto il pianeta già dagli anni '90.
Tuttavia, se in alcune aree questa convergenza sta avvenendo pacificamente,seppur con problemi di ordine economico, nel Medio Oriente ciò ha innescato un violento fenomeno di rigetto che ha dato vita a movimenti di stampo terroristico. Il rifiuto di convergere verso uno stile di vita "occidentale",ad ogni modo non giustificauna reazione così violenta. In realtà, i gruppi terroristici che si sono susseguiti nel corso degli ultimi decenni, altro non sono che una minoranza che fa leva sulla povertà e su un occidente che, troppo sicuro di sé, ha preteso di esportare la democrazia.
Interventi militari per debellare l'ISIS
Senza andare troppo indietro nel tempo, pochi mesi fa la Francia ha dichiarato guerra al terrorismo, dopo i cruenti attentati di Parigi.
Una reazione che ovviamente tutti si aspettavano, forse doverosa, ma senza dubbio non risolutiva.I continui bombardamenti su punti strategici del "Califfato" hanno portatoad un indebolimento del gruppo terroristico, anche se il problema reale nonè mai stato debellare l'ISIS come potenza militare, ma impedire che all'ISsubentri un'altra organizzazione terroristica.
Continuare a perpetrare unaguerra senza esclusione di colpi, non farà altro che esacerbare gli animi dei fondamentalisti, indirizzati dagli stessi Stati del Medio Oriente, che quasi si divertono a muovere le fila come se fossero dei bravi marionettisti. Prima ancora di intervenire militarmente, l'Occidente avrebbe dovuto far chiarezza e, anziché esportare democrazia fasulla, assecondare un lento processo d'integrazione a lungo termine, evitando di nascondersi dietro ad un dito, in quanto è chiaro che a dettar legge è il dio denaro.