A poco più di 24 ore dalle dichiarazioni di Margaret Chan, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha proclamato l'emergenza internazionale per il virus Zika, è arrivata un'inquietante notizia dagli Stati Uniti. Nello stato del Texas infatti ci sarebbe il primo caso trasmesso sessualmente. Il principale rischio patologico legato al virus, è importante ricordarlo, riguarda i neonati considerando che nelle aree maggiormente colpite si sono registrati casi in crescendo di microcefalia e malformazioni fetali nei nascituri.
Infezione dopo un rapporto con una persona infetta
Il paziente in questione è stato tenuto sotto osservazione in una struttura ospedaliera di Dallas e la conferma arrivata dall'autorità sanitaria texana lascia invero pochi dubbi. Si tratta del primo caso accertato che non scaturisce dalla puntura di una zanzara bensì dal rapporto intimo con una persona infetta. Il soggetto in questione sarebbe rientrato dal Venezuela, ad oggi una delle nazioni più colpite dall'epidemia. Il virus Zika avrebbe dunque un nuovo canale di diffusione e se ci fossero altri simili casi di infezione il livello di allarme salirebbe a dismisura.
Finora negli Stati Uniti ci sono stati sette casi accertati, tutti in Texas.
Diffusione in Europa
La notizia del contagio dovuto ad un rapporto sessuale con una persona infetta preoccupa ovviamente anche in Europa. Nei giorni scorsi numerosi esperti si sono pronunciati in merito a possibili epidemie e tutti sono stati concordi nel considerare “rischi minimi” per quanto riguarda il vecchio continente. Il principale vettore è infatti la zanzara "Aedes aegypti" che non è presente in Europa dove non ci sarebbero condizioni climatiche per il suo sviluppo. I casi che sono stati accertati entro i confini europei dunque riguardano essenzialmente soggetti che erano stati in viaggio in Brasile e negli altri Paesi ad alto rischio di infezioni.
Ad oggi abbiamo quattro casi di contagio accertati in Italia, relativi alla primavera dello scorso anno, tre sono stati trattati allo “Spallanzani” di Roma, il quarto a Firenze. Per quanto riguarda gli altri casi nel resto d’Europa, tre sono stati riscontrati in Gran Bretagna, due in Spagna ed ulteriori due, notizia recentissima, in Irlanda.
In Brasile il governo sconsiglia le gravidanze
Come ampiamente sottolineato da medici e studiosi di tutto il mondo, Zika non è un virus letale come Ebola ma sembra colpire in maniera gravissima ed irreversibile i feti delle donne infette. La microcefalia fetale, in parole povere uno sviluppo minore del cranio che causa inevitabilmente gravi ritardi cognitivi e conseguenze ai sensi quali vista ed udito, è stata diagnosticata in quasi 4.000 soggetti in Brasile ed è fortissimo il sospetto di una connessione diretta con il virus, tant’è che il governo del Paese sudamericano ha addirittura sconsigliato alle donne le gravidanze almeno fino alla prossima estate.
Un avviso in tal senso è stato diffuso anche nel Salvador ed in Colombia, altri Paesi colpiti dall’emergenza: attualmente sarebbero 28 in tutta l’America Latina. Tornando al Brasile, il fatto di trovarsi in periodo di Carnevale non giova sicuramente a porre un freno all’epidemia. Non è un luogo comune, sono statistiche che indicano come nel Paese del samba ci sia un aumento delle nascite esattamente nove mesi dopo il Carnevale. Se davvero la casistica confermasse una rapida diffusione del virus anche dai rapporti sessuali, le conseguenze dal punto di vista sanitario potrebbero essere gravissime.