Si aggrava il bilancio dell'attentato terroristico avvenuto ieri ad Ankara, in Turchia. Il conteggio arriva adesso a ben 37 morti, rispetto ai 27 inizialmente comunicati, fra i quali si annoverano almeno due kamikaze fautori dell'attentato; salgono invece a 125 i feriti (inizialmente si era parlato di 75) fra i quali 19 sarebbero gravi.

Confermati sospetti iniziali

Le autorità di sicurezza turche, stando alle prime indagini avvenute sull'attentato di Ankara dello scorso pomeriggio, confermano le prime voci circolate nella serata di ieri, cioè che i sospetti sarebbero indirizzati verso il gruppo curdo Pkk, già in precedenza sospettato in merito all'attentato dello scorso mese.

Da sottolineare come, tuttavia, l'attentato di febbraio sia stato in seguito rivendicato da un altro gruppo curdo: il Tak.

Erdogan rilascia un primo comunicato ufficiale 

In un primo comunicato stampa a seguito dell'attentato, il presidente turco Erdogan si è espresso sulla vicenda sostenendo che gli attentati di cui è oggetto il Paese negli ultimi tempi, sono da attribuirsi ad una "instabilità della regione negli ultimi anni". Inoltre, il presidente ci tiene a precisare che "di fronte ad azioni che "minacciano l'integrità del nostro Paese proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione".

Altro attentato in Costa d'Avorio

Un altro attentato ha avuto luogo, sempre nella giornata di ieri, in Costa d'Avorio, nel quale ha trovato la morte almeno un francese. La notizia arriva dal presidente del Paese d'oltralpe François Hollande, che ha parlato di una decina di morti fra i civili morti insieme a "diversi membri delle forze di sicurezza". Inoltre, continua nella nota, "La Francia assicura sostegno logistico e informazioni alla Costa d'Avorio per trovare gli aggressori continuerà e intensificherà la cooperazione con i suoi partner nella lotta al terrorismo".

Secondo recenti notizie della tv turca Ntv, fra i feriti ci sarebbero 7 membri delle forze dell'ordine, mentre altri media evidenziano la presenza di agenti delle forze di sicurezza vicino al luogo dell'attacco.