L'ultima settimana è stata quella più triste per quanto riguarda l'immigrazione: la chiusura della cosiddetta rotta balcanica ha spinto sempre più persone a scegliere la via del Mar Mediterraneo, gestita da trafficanti e scafisti senza scrupoli con carrette del mare stracolme, insicure e malsane.
I viaggi della speranza
I migranti vengono stipati a bordo in modo da fare stare più persone possibili, senza alcune norma di sicurezza e poi vengono abbandonati a loro stessi in alto mare, in balia delle onde anche quando il mare è gelido e molto agitato; molto spesso le carrette del mare non reggono e si ribaltano prima di affondare definitivamente.
Sempre più spesso a bordo di queste imbarcazioni precarie ci sono donne e bambini in fuga da guerre, fame e carestia con la vana speranza di trovare un futuro migliore in Europa e di cominciare una nuova vita.
Nell'ultima settimana sarebbero almeno 700 i morti nei tanti naufragi che si sono susseguiti ogni giorno senza sosta nel Mediterraneo ed i principali centri di accoglienza sono già al collasso: mancano posti letto e cominciano a scarseggiare anche i generi di prima necessità.
Unione Europea sempre più divisa
L'Unione Europea sta dimostrando di non essere in grado di gestire correttamente questa marea umana che bussa alle sue porte e tutti gli Stati membri stanno procedendo in ordine sparso costruendo muri e barriere per evitare che i rifugiati entrino nel loro territorio; la paura di attacchi terroristici sta alimentando un clima di diffidenza che difficilmente potrà essere superato in tempo breve.
La cattiva gestione del flusso migratorio sta creando molti problemi ai Paesi più esposti, soprattutto Italia e Grecia, lasciandoli soli a fare fronte all'immenso problema dell'accoglienza e dell'identificazione; inoltre molti potenziali jihadsiti, foreign fighters che si sono addestrati nei campi dell'ISIS in Iraq e Siria, stanno approfittando del caos per entrare in Europa con il chiaro intento di compiere sanguinosi attentati come quelli che hanno sconvolto Parigi e Bruxelles. Anche il tanto sbandierato accordo con la Turchia di Erdogan, come già riportato il 22 maggio,non sta sortendo gli effetti sperati e questo sta creando non pochi imbarazzi alle autorità di Bruxelles.
Una corretta identificazione dei migranti che garantisca aiuto e protezione solamente a chi ne ha davvero bisogno e respinga potenziali terroristi e migranti economici, di sicuro potrebbe aiutare a gestire meglio l'accoglienza e renderebbe meno gravoso il lavoro delle organizzazioni umanitarie e delle autorità.