Cresce sempre di più la "psicosi del terrorismo" nei paesi occidentali, e d'altronde non si può nemmeno biasimare troppo chi ne è colpito tenendo conto dei recenti attacchi dell'ISIS e dell'allarme dell'Europol che ha avvertito del possibile rischio di attentati terroristici da parte dei miliziani fondamentalisti in diversi paesi europei.

Stavolta arriva dagli Stati Uniti D'America una storia che ha del grottesco.

Il professore universitario scambiato per un terrorista in aereo

Il matematico torinese e professore dell'Università della Pensylvenia Guido Menzio è stato segnalato da una passeggera e per questo è stato costretto a scendere dall'aereo, prima del decollo del volo a Siracuse cui era diretto. La passeggera vicina di Menzio che ha segnalato lo stesso professore universitario di origini italiane, l'ha scambiato per un potenziale e pericoloso terrorista islamista, il quale avrebbe potuto compiere un'attentato terroristico durante il volo.

Ciò che ha fatto sospettare la passeggera è stato il comportamento del matematico torinese, che si trovava concentrato nella lettura di quelli che sembravano "strani appunti" e che la stessa ha scambiato per presunte "messaggi" scritti in arabo. In realtà, c'è da segnalare che quelle "strane scritte" erano delle equazioni e altri calcoli algebrici con cui il professore si stava esercitando.

Inoltre, secondo quanto riferito dal "Washington Post" e riportato dal "Corriere della Sera" un funzionario dell'antiterrorismo ha anche "chiesto conto di quel foglio scritto in maniera incomprensibile" che evidentemente era stato scambiato in un primo momento come un foglietto contenente delle istruzioni per un'ipotetico attacco terroristico.

Il matematico torinese fermato anche per il suo aspetto mediterraneo

Secondo quanto riportano i media c'è un'altro particolare interessante e curioso della vicenda del professore universitario di origini italiane fermato negli States. Difatti, a quanto pare Guido Menzio è stato fermato e sospettato anche per via del suo "aspetto mediterraneo", aspetto che non è così dissimile da quello arabo, almeno da un punto di vista statunitense.