Intorno alle 11.30 di oggi, 12 luglio 2016, due treni delle Ferrovie del Nord barese si sono scontrati sul binario unico tra Andria e Corato. Pesantissimo il bilancio delle vittime: si parla di almeno venti morti e 35 feriti, dei quali 18 risultano gravissimi. La scena che si è presentata agli occhi dei primi soccorritori è stata raggelante: vagoni sbriciolati, accartocciati su se stessi, lamiere fatte in mille pezzi, vetri rotte e sangue ovunque.
La dinamica dell'incidente
Il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli, ha commentato l'accaduto con queste parole: "Un disastro come se fosse caduto un aereo!".
Ma cosa ha causato il terribile scontro? A quanto pare, uno dei due treni era partito da Corato ed era diretto ad Andria e l’altro, al contrario, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. Come è possibile che nessuno si sia accorto che due treni viaggiavano sullo spesso binario in direzione convergente? Le cause effettive sono ancora da chiarire. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha detto che "È tutto ancora in corso»". Anche la società Ferrotramviaria, che ha aperto un'inchiesta, ha affermato che "non si sa ancora nulla sulle cause, è ancora presto»".
I passeggeri tratti in salvo
I treni scontratisi erano frequentati quotidianamente da pendolari e studenti. Molti facevano il tragitto anche per raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. I soccorsi stanno facendo il possibile per estrarre le persone ancora vive e trasportare i feriti negli ospedali più vicini. Tra i sopravvissuti un bambino di pochi anni, estratto dalle lamiere e portato via con un elicottero. Una donna ha raccontato di aver scavato tra le macerie, con i piedi nudi, per ritrovare il marito: entrambi si sono salvati. Nulla da fare per una madre con la sua bambina, ritrovate morte abbracciate.
Le parole del premier
"Non ci fermeremo finché non avremo trovato i responsabili" ha detto il premier Matteo Renzi, che nel momento dell'accaduto si trovava al museo della Scienza e della tecnologia di Milano. Dopo aver salutato velocemente i presenti, esprimendo il proprio cordoglio per le famiglie delle vittime, Renzi ha deciso di rientrare a Roma per essere il più operativo possibile.