Selvaggia Lucarelli bacchetta Matteo Salvini. La blogger più famosa d'Italia sfida il leader della Lega Nord sui temi inerenti l'immigrazione e la giustizia. Tutto parte da un post su Facebook di Salvini, che, dice la sua sull'omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, il migrante nigeriano preso a sprangate dall'ultras della Fermana, Amedeo Mancini, per aver difeso la propria ragazza.

Botta e risposta

Salvini, nel suo post, parte da una buona premessa, ovvero che "chi uccide, stupra o aggredisce un altro essere umano va punito a prescindere dal colore della pelle", ma, poi, si perde. La parte finale della sua disquisizione è, infatti, il solito inno anti immigrazione. Il leader della Lega Nord, infatti, conclude affermando che l'immigrazione clandestina fuori controllo, o, come la chiama lui "l'invasione organizzata" non potrà che portare danni all'Italia. Quest'ultima frase è totalmente fuori contesto, visto quello che è avvenuto a Fermo, e, a Selvaggia Lucarelli non pare vero di poter azzannare un'altra preda.

La blogger, senza mezzi termini, fa notare la contraddizione tra la premessa in stile "la giustizia è uguale per tutti" e la conclusione "immigrazione causa di tutti i mali", perché, a suo dire, si stabilisce un rapporto causa-effetto che, nella vicenda di Emmanuel Chidi Namdi, non ha nulla a che fare. La Lucarelli, però, non si ferma qui e arriva al punto di trovare la vera causa del folle gesto di Amedeo Mancini, nella gente che posta messaggi "meschini e vigliacchi" come quelli di Salvini.

Reazione social  

La diatriba tra Selvaggia Lucarelli e Matteo Salvini non passa inosservata tra gli internauti che si schierano in due parti. C'è chi appoggia Salvini sulla vicenda immigrazione, definendo insostenibile la situazione attuale in Italia.

C'è, però, anche chi afferma che, nel caso specifico, il leader della Lega Nord sia andato incontro ad una gaffe bella e buona, perché la questione non è attinente all'omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, vittima di un odio razziale doppio (per le offese alla fidanzata e per la brutalità della reazione del suo assassino, Amedeo Mancini, quando ha provato a difenderla). Insomma, l'Italia è spaccata e non potrebbe essere diversamente su temi tanto delicati in cui, politica e magistratura sembrano inermi.