Nel momento in cui un detenuto partecipi attivamente al programma di rieducazione e non sia destinatario di provvedimenti disciplinari, gli viene concessa la liberazione anticipata ossia uno sconto sulla condanna definitiva di 45 giorni per ogni semestre. Proprio questo è successo al Alberto Stasi che evidentemente deve essersi distinto per la sua buona condotta e ha preferito compilare di persona il modulo per accedere allo 'sconto'.

La richiesta è la prima di una lunga serie, in quanto va rinnovata ogni sei mesi. Tuttavia, vi sono dei particolari che lasciano presagire che Alberto non ha gettato la spugna e non si fermerà alla semplice liberazione anticipata, suo diritto.

Ricorso alla Corte Europea?

Stasi, che attualmente sta scontando una condanna a sedici anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, è richiuso in quello che è stato definito 'carcere a cinque stelle' ossia il penitenziario di Bollate, alle porte di Milano. Il ragazzo ha deciso di non rinunciare alla sua libertà e intende lottare fino in fondo, usufruendo di tutti i benefici che la legge gli mette a disposizione.

Recentemente, tramite il suo legale, ha reso noto infatti di voler ricorrere alla Corte Europea contro la sentenza definitiva della Cassazione che l'ha condannato alla pena di sedici anni. Per il momento, ha deciso di usufruire della liberazione anticipata.

Alberto ha fatto parlare di sé anche tempo fa, essendosi reso protagonista di un episodio molto contestato; in pratica il giovane ha rifiutato l'eredità paterna, divenendo così nullatenente e non potendo pagare il cospicuo risarcimento di un milione e centomila euro alla famiglia di Chiara Poggi. Si è trattato di un gesto che ha fatto molto discutere, in quanto alcuni hanno sostenuto che i Poggi avessero diritto a ricevere almeno un ristoro economico anche se questo non riuscirà mai a consolarli per la perdita della loro adorata figlia Chiara. Il denaro non può zittire il dolore ma resta comunque un loro diritto ricevere una somma, in quanto irrimediabilmente danneggiati.