C'è chi punta a rilanciare la battaglia per amnistia e indulto nel nome di Marco Pannella. Chi invece alla continua lotta per la giustizia giusta - che oltre a indulto e amnistia include la riforma carceraria - chiede un maggiore impegno per radicare il partito nel territorio. Con un partito spaccato si apre domani il congresso del Partito radicale, il primo senza Marco Pannella dopo la sua recente scomparsa e il primo congresso radicale celebrato all'interno di un carcere. L'atteso appuntamento politico dei radicali prende il via domani, 1 settembre, nel carcere di Rebibbia a Roma.
Riforma carceraria con amnistia e indulto l'impegno dei radicali ortodossi
Si tratta del quarantesimo congresso del Partito radicale che dovrà decidere il proprio destino scegliendo quale percorso politico intraprendere dopo la morte del leader storico. I lavori si chiuderanno il prossimo 3 settembre, ad animare il dibattito il tema "Da Ventotene a Rebibbia". Si dovrà decidere sulla nuova leadership. All'interno del Partito radicale, dopo la scomparsa del leader storico, c'è una "faida" in corso, le varie anime sono spaccate. Sul tavolo della discussione, che si preannuncia piuttosto accesa, non soltanto l'eredità materiale, cioè l'utilizzo del nome e del simbolo dei radicali, ma anche l'archivio storico audio-video e le frequenze radiofoniche di Radio Radicale, ma anche la linea politica che il partito intende seguire dopo il venir meno della guida storica di Pannella che ha "gestito" il partito per più di mezzo secolo.
Possibile una spaccatura interna che si materializzerà durante il congresso alla luce delle spaccature evidenti tra le varie anime della galassia radicale.
Scontro interno nel Partito radicale orfano del leader storico Marco Pannella
Da una parte ci sono gli ortodossi, quelli che fanno parte del cosiddetto cerchio magico vicino al leader scomparso e che sono intenzionati a portare avanti le battaglie di Pannella rivendicandone l'eredità politica.
Dall'altra parte ci sono i Radicali italiani, i quarantenni del partito che stanno insieme all'ex ministro degli Esteri Emma Bonino. Gli ortodossi, tra cui Rita Bernardini, si sentono i legittimi eredi di Pannella e dunque legittimati a portare avanti le battaglie pannelliane. Dalla lotta per una giustizia giusta - che comprende la riforma carceraria con l'amnistia e l'indulto - all'ultima battaglia di Pannella per il diritto alla conoscenza.
Il gruppo dei quarantenni "animati" da Emma Bonino puntano invece a un percorso politico di radicamento sul territorio e rivendicano le iniziative elettorali e politiche a Roma e a Milano. Chi la spunterà al congresso tra i due schieramenti interni del Partito radicale?