Il caso di Gorino è singolare, o forse no. Forse è destinato ad essere soltanto un precedente? Probabile che ne seguiranno altri, di episodi simili, ad alimentare la protesta contro l’accoglienza degli immigrati in italia? Gorino è una frazione del Comune di Goro, in provincia di Ferrara, nella quale dimorano poco meno di 650 persone. Tra di essi, secondo i dati di Italia.Indettaglio, vi sono una decina di cittadini stranieri o apolidi.
Ne sarebbero dovuti arrivare altri dodici, tutte donne delle quali una in stato interessante, ma gli abitanti lo hanno impedito, costringendo il prefetto di Ferrara Michele Tortora ad annullare l’operazione di accoglienza. Una trincea apposta dai residenti ha indotto le autorità locali a non forzare la mano e in qualche modo a cedere di fronte a quella che, a livello istituzionale, ma non solo, viene considerata non certo come una vittoria. Probabilmente ci sono dei problemi a monte, relativi alla non sufficiente comunicazione ai gorinesi circa i margini e le caratteristiche di questa operazione di accoglienza.
Ma ovviamente il caso è salito alla ribalta nazionale, scatenando le reazioni delle varie forze politiche del Paese: se il governo, nelle parole di Renzi e Alfano, parla di amarezza e di “situazione molto difficile da giudicare”, la Lega Nord si schiera invece dalla parte degli abitanti di Gorino. Nella vicenda, ed è già una coda destinata a crescere, si è inserito anche il primo cittadino di Firenze Nardella, invitando a interrompere l’invio di altri migranti in Toscana.