Un episodio destinato a far discutere, quello accaduto la scorsa notte a Goro, un piccolo comune alle porte di Ferrara. Ennesimo avvenimento legato alla emergenza immigrati. Stavolta però con unl finale diverso, insolito, degno di riflessione.

L'ostello bar Amore - Natura di Gorino, frazione di Goro, viene coinvolto, dal prefetto di Ferrara Michele Tortora, nel progetto di accoglienza nazionale dei profughi, e quindi requisito. Requisizione eccezionale e straordiaria, che avviene senza alcun preavviso, con una mancanza di rispetto e correttezza nei confronti della popolazione locale che, indignata, si ribella.

I cittadini di Goro e Gorino decidono di alzare delle barricate, col fine di impedire il passaggio del pullmann con i profughi, scortato in questa circostanza anche dalle forze dell'ordine. Posizionano bancali di legno in 3 dei punti di accesso a Gorino. Gesto di protesta deciso quanto efficace: si riesce infatti a giungere ad una mediazione con prefettura, carabinieri, polizia. Grazie all'impegno del sindaco di Ferrara e altri comuni nelle vicinanze, i rifugiati vengono dirottati in altre strutture della provincia.

Per la cronaca, il titolare dell'ostello, Filippo Rubini, una settimana fa, quando fu contattato, definì la sua struttura 'non disponibile ad accogliere profughi'. Eppure, a soli 7 giorni di distanza, la situazione si è concretizzata ugualmente, con l'annuncio giunto poche ore prima dell'arrivo.

Atteggiamento che ha portato i cittadini ad una presa di posizione decisa, corale, che denuncia come la pazienza del popolo italiano, su questo punto, è ai minimi storici. La strategia operativa del nostro governo sulla questione non è lineare, come si evince dal cambio di toni anche nel rapporto con l'Unione Europea. Il problema c'è, e va affrontato.

Non basta più parlare di integrazione se non si passa ai fatti.

Non è il primo caso in cui persone che raggiungono, con mezzi di fortuna, il nostro Paese in cerca di lavoro, perdendo la dignità. L'Italia, come l'Europa intera, non può più permettere un simile stato di abbandono per degli esseri umani. È tempo di trovare una soluzione.