Dopo l'omicidio di Giovanni Polifroni a Bovalino, un'altra persona ha perso la vita il 12 gennaio nella Locride. Nel pomeriggio, sulla Strada Statale 106 nei pressi del bivio per Natile di Careri, è stato trovato il corpo senza vita di F.M., un commerciante di 54 anni originario di San Luca. Le indagini sono in corso e sulle cause della morte non si esclude alcuna ipotesi. Nella stessa giornata, a Monasterace, è stata registrata un'altra vittima, questa volta a causa di un incidente stradale avvenuto sulla Statale 106.
Le indagini nella Locride
Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica della morte di F.M.
Al momento, non si esclude nessuna pista: si potrebbe trattare di un incidente, di un suicidio o di un atto violento (si parla di possibili ferite da arma da fuoco sul corpo) sfociato in un omicidio. È stata disposta l'autopsia che sarà utile per chiarire le cause del decesso.
Un precedente a San Luca
Questo episodio arriva dopo la scomparsa di Antonio Strangio, anche lui originario del comune di San Luca: nel suo suv carbonizzato sono stati trovati dei resti umani e solo l'esame del Dna può chiarire se appartengano a lui. Strangio, nonostante fosse estraneo a rapporti con la criminalità organizzata, ha riportato alla mente dinamiche tipiche delle intimidazioni mafiose. A ciò si è aggiunto l'omicidio di Giovanni Polifroni, legato al traffico di droga gestito dalle cosche locali.
La vicinanza geografica e temporale tra questi episodi solleva interrogativi sul riaccendersi di conflitti latenti nella Locride.
Altra vittima sulla Statale 106
Nelle ore precedenti a Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, è stata registrata la morte di un 58enne che era stato investito nei giorni scorsi sulla Strada Statale 106 da un'auto pirata.
La vittima è Lorenzo Vetrano, che era ricoverato da tre giorni per le gravi ferite subite durante l'impatto. Dopo l'arrivo dei soccorsi, è partita la ricerca dell'auto che ha investito l'uomo. Su questa morte dice la sua anche l'Associazione Basta Vittime 106, impegnata nella promozione e sensibilizzazione del rispetto delle regole del codice della strada: "Fermarsi non è solo un dovere legale, ma un atto di umanità.
Non possiamo accettare che una vita possa essere abbandonata per strada, senza che chi ha causato il dolore si assuma la responsabilità di alleviarlo. Confidiamo nelle Forze dell’Ordine affinché il colpevole venga identificato e risponda di quanto accaduto. Ma soprattutto, invitiamo tutti a una riflessione: la sicurezza sulle strade è una responsabilità collettiva. Fermarsi, aiutare, rispettare le regole non è solo un obbligo, ma un atto d’amore verso la vita".