Nonostante la Russia non sia tra le mete scelte dai migranti che sbarcano in Europa per presentare richiesta di asilo, sui media russi la crisi migratoria che attanaglia il vecchio continente sta ottenendo molto spazio, persino più delle tensioni nella vicina Ucraina e di tante altre questioni che riguardano da vicino la Federazione Russa. Tv e giornali russi mostrano le tendopoli, gli accampamenti di fortuna nelle piazze, le stesse scene di degrado e disperazione che vediamo sulle nostre tv, ma ad essere ben diverso è il commento a queste associato.
E' quanto evidenzia Anna Zafesova in un articolo su La Stampa, dove spiega come in Russia i media seminino intolleranza e xenofobia.
I migranti visti come invasori "impostori e vigliacchi"
I media russi propagandano valutazioni e analisi dei fatti che in occidente potrebbero uscire solo dalla bocca di qualche estremista di destra. Nelle loro parole non c'è compassione, non c'è comprensione del fenomeno, bensì i migranti vengono dipinti come "vigliacchi" che anziché restare nel loro paese e combattere per difenderlo scappano. Vengono definiti degli impostori perché - illecitamente ma comprensibilmente - pur di ottenere lo status di rifugiati sono pronti a mentire sulla loro provenienza e sulle loro condizioni.
Il fatto che soggiornino per lunghi periodi senza poter lavorare viene proposto come "parassitismo", e gli sporadici episodi di violenza verso chi gestisce l'accoglienza viene descritto come la normalità.
I media di Putin accusano i richiedenti asilo di voler "islamizzare" l'Europa, come se un disperato in fuga che rischia la vita attraverso il mare lo facesse per scopi geopolitici. Estremizzano la situazione facendo credere ai telespettatori che ormai in città come Roma e Monaco una donna da sola non possa più uscire di casa. Il risultato ovviamente è quello di alimentare sentimenti xenofobi e di intolleranza tra i cittadini, ma è un prezzo che la Russia sembra ben disposta a pagare pur di gettare fango sull'Europa e far vedere ai propri cittadini quanto sia efficiente e "legalitario" il governo russo.
Il disprezzo per i siriani in fuga dalla guerra
Mentre in occidente anche i partiti più estremisti se la prendono con i "migranti economici" ma si dimostrano aperti all'accoglienza dei cittadini siriani, che scappano da un conflitto che si protrae da circa 5 anni e che è costato centinaia di migliaia di morti tra la popolazione civile, questi sono i migranti più colpiti dalla propaganda russa. Forse per dare man forte all'alleato Bashar Al Assad, i russi inveiscono contro i siriani in fuga, definendoli "vigliacchi che scappano", che anziché imbracciare il fucile per difendere il proprio paese se la danno a gambe.
I migranti come arma di propaganda contro l'occidente
Pur non interessata dalla Crisi Migratoria europea, anche la Federazione russa ha i suoi problemi di immigrazione, in particolare dai confini asiatici del paese. Ma questo fenomeno ha ben poco risalto, rispetto alla situazione europea, con i migranti che sono diventati uno strumento per fare propaganda contro l'occidente.