Sono stati rilasciati nel tardo pomeriggio ed hanno potuto riprendere il mare aperto gli equipaggi dei due pescherecci siciliani "Ghibli I" e "Giulia Pg", sequestrati in acque internazionali dalla marina militare egiziana la notte scorsa; i natanti hanno già lasciato il porto di Alessandria d'egitto. A quanto pare, si sarebbe trattato di un semplice controllo dei documenti e dei permessi in dotazione dell'equipaggio da parte degli egiziani.

La conferma è giunta prima da alcune fonti egiziane attendibili che hanno informato l'Ansa e poi dall'armatore di uno dei due pescherecci, Domenico Asaro, che ha inoltre aggiunto che non torneranno subito a Mazara del Vallo, da dove provengono, ma proseguiranno per il Mediterraneo con le loro battute di pesca.

La diplomazia ha vinto

"Vogliamo ringraziare apertamente le autorità - hanno dichiarato i due armatori Domenico Asaro e Luciano Giacalone assieme a Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della pesca di Mazara - che con prontezza e professionalità hanno portato al rilascio dei due pescherecci sequestrati questa notte".

Infine, Tumbiolo ha lanciato un appello: "Invochiamo la Regione Siciliana e i ministeri competenti affinchè intervengano per porre le basi di una cooperazione internazionale per limitare gli enormi danni economici, e non solo quelli, che da troppo tempo sono subiti dalla comunità peschereccia siciliana, in particolare da quella mazarese. E' ingiusto, soprattutto se ricordiamo che i pescherecci di Mazara, come anche il "Ghibli I" e il "Giulia Pg", sono stati spesso protagonisti negli anni di innumerevoli salvataggi di migranti disperati che provano a solcare il Canale di Sicilia". Tuttavia, secondo Tumbiolo questo episodio è la prova che la diplomazia può funzionare: "E' la dimostrazione che, quando ci si muove in armonia e con compattezza, si possono risolvere in tempi brevissimi anche le situazioni più critiche". Entrambe le imbarcazioni hanno a bordo rispettivamente sette uomini dell'equipaggio, quattro italiani e tre tunisini; stanno tutti bene.