#Obama abbandona il palcoscenico americano con un gran colpo di scena: l'ex Presidente statunitense ha deciso martedì 17 gennaio di commutare la pena per Chelsea #Manning, talpa di #wikileaks.
La militare transessuale, precedentemente conosciuta come Bradley Manning, era stata condannata nell'agosto 2013 a 35 anni di prigione per aver trasmesso più di 700.000 documenti riservati al sito di Julian Assange e per aver messo in pericolo il suo paese e i suoi compatrioti.
Rinchiusa in un carcere maschile del Kansas, Manning ha tentato due volte il suicidio lo scorso anno ed ha iniziato lo sciopero della fame.
Secondo la Costituzione americana, il Presidente può decidere di concedere la grazia ad un condannato oppure commutare la sua pena, vale a dire ridurne la durata senza annullarla.
Negli ultimissimi giorni del suo mandato, Obama è autore di un grande atto simbolico: commuta la pena a 209 detenuti e concede la grazia ad altri 64. Durante i suoi otto anni di governo, ha commutato la pena di 1385 persone, la cifre più alta di tutta la storia statunitense.
Subito dopo la sua dichiarazione, l'amministrazione Obama ha difeso la propria scelta sostenendo che il caso Manning risulta differente da quello di Edward #Snowden, ex tecnico della CIA e collaboratore fino al 2013 della NSA (National Security Agency), il quale aveva rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico.
Secondo quanto dichiarato al The New York Times da Josh Earnest, Portavoce della Casa Bianca, mentre Snowden si è rifugiato in un paese che si è recentemente sforzato di minare la fiducia nella democrazia americana (ossia la Russia), Chelsea Manning è stata sottoposta alla giustizia penale militare, a giusto processo, è stata riconosciuta colpevole, è stata condannata per i suoi crimini, ed ha ammesso la sua colpevolezza.
Annunciata la scarcerazione, Julian Assange ha accolto con piacere la decisione di Barack Obama ringraziando su Twitter tutti coloro che, con coraggio e determinazione, hanno reso possibile la liberazione di Manning. Il fondatore di WikiLeaks, che ha fatto della'ambasciata ecuadoriana a Londra il suo rifugio e il suo tempio al fine di evitare di essere condannato dalla Svezia per violenza sessuale, aveva "promesso" la scorsa settimana in un post su #Twitter che se Obama fosse stato clemente con Manning avrebbe accettato di essere estradato negli Stati Uniti nonostante la chiara incostituzionalità delle accuse contro di lui.
Il mondo rimane con il fiato sospeso. Julian Assange si consegnerà agli Stati Uniti? Il suo colpo di scena sarebbe sicuramente ancora più spettacolare di quello obamiano.