Poco meno più un'ora fa Donald Trump ha giurato come 45mo presidente degli Stati Uniti, in una cerimonia, L'Inauguration day, definita la più costosa della storia, viste le ingenti spese per le misure di sicurezza, circa la metà dei 200 milioni di dollari stanziati.
Sorgono molti dubbi ed interrogativi circa i temi più discussi in USA ed Europa, cioè la sanità, i diritti civili, le relazioni con Europa, Cina e Russia.
America First
Il potere al popolo americano, questo è il primo l'imperativo del neo presidente, che promette di non deludere le aspettative di chi l'ha votato aspettandosi dei grandi cambiamenti. Ha ribadito più volte, nel suo lungo discorso, che il potere sarà trasferito da Washington al popolo.E' la poplazione di fascia media, infatti, che ha permesso al magnate statunitense di ribaltare ogni previsione e di sconfiggere a sorpresa la sua sfidante Hillary Clinton. L'America per prima, ovvero tutte le decisioni sulle principali questioni saranno prese nell'interesse dei lavoratori americani.
Una linea di comportamento che forse esclude a priori il libero scambio ed il libero commercio la libera circolazione di non americani e chissà cos'altro ancora.
Anche nel mondo del lavoro le porte saranno meno aperte per gli Europei, in quanto la regola prima è assumere cittadini americani e comprare prodotti americani.
Una mossa molto problematica per l'Europa e tutti i paesi che intrattengono rapporti commerciali con gli USA.Sono partiti attacchi e critiche dal World Economic Forum di Davos: l'allarme lanciato da gruppi di finanzieri verte sulla possibile condotta dittatoriale di Trump, definito impostore ed imbroglione.
I nuovi equilibri politici mondiali
Dovremo aspettare per vedere quali saranno i primi passi del governo statunitense in questo senso, anche se le premesse non sono confortanti, viste le sue idee sulla NATO, sull'immigrazione e sulla salute pubblica. Considera l'Europa nei guai, a causa dell'egemonia tedesca, della forte disoccupazione e il perdurare della crisi. E forse non ha tutti i torti.