Non bastavano i metri di neve a causare disagi alle popolazioni del centro Italia, oltretutto già vittime di una pessima situazione, a causa del Terremoto del 24 agosto. Da questa mattina, fino al primo pomeriggio, si sono verificate cinque nuove scosse che hanno allarmato nuovamente i cittadini.

Le nuove scosse a partire dalle 10:30

Verso le 10.30 di questa mattina è stata rilevata la prima scossa di terremoto della giornata con epicentro a Montereale, in provincia dell'Aquila.

L'istituto di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 5.3 che, oltre che in Abruzzo, è stata avvertita anche nelle Marche e nel Lazio.

Nel giro di poco più di mezz'ora sono giunte due nuove scosse. La prima alle ore 11.14 con magnitudo 5.6 e la seconda, alle ore 11.26, con magnitudo 5.3. L'epicentro del sisma è stato individuato tra l'Aquila e Rieti, sempre nei pressi di Montereale.

Alle ore 12.20 la quarta scossa, questa volta leggermente più bassa, di magnitudo 4.3. Ad Amatrice è caduto letteralmente al suolo il campanile di Sant'Agostino, ed è stata distrutta la casetta dell'ENPA che, dopo il terremoto del 24 agosto, era diventata un centro Veterinario.

Sono state segnalate nuove frane e crolli, oltre al panico e alla disperazione dei cittadini.

Ultima scossa alle 14:30

L'ultima scossa che per (ora) è stata registrata, risale a poco dopo le 14.30 di questo pomeriggio, e ha avuto una magnitudo di 5.1.

La situazione è molto grave perché, al senso di malessere e di disagio nelle zone del Centro Italia, si aggiungono il gelo e la neve che rendono difficile la sistemazione dell'area, delle infrastrutture, ostacolando anche le operazioni di soccorso per tutte le persone nuovamente colpite da questa calamità naturale.

Inoltre la neve sta causando non poche difficoltà anche a coloro che si stanno spostando dall'epicentro per raggiungere amici e parenti.

I sindaci delle città colpite hanno dichiarato la loro vicinanza ai cittadini, chiedendo di rimanere uniti nonostante la paura e il senso di sconforto che ha nuovamente abbattuto gli animi delle popolazioni della zona centrale della penisola.