Nella giornata di oggi, 18 gennaio 2017, sono state registrate tre forti scosse di Terremoto nell'arco di un'ora. Si tratta del medesimo fenomeno di contagio sismico tra faglie adiacenti, che ha messo in ginocchio il centro-Italia lo scorso agosto.
Il fenomeno ha interessato, tra agosto e ottobre 2016, diverse città dell'Italia centrale tra cui Amatrice, Norcia (comune in cui è andata distrutta la cattedrale di San Benedetto), Visso e Castelsantangelo sul Nera.
Avvertite forti scosse di terremoto: paura nell'Italia centrale
Oggi l'Italia è tornata a tremare generando paura in tutta la Penisola, soprattutto nelle città che, già lo scorso agosto, sono state rase al suolo dal sisma.
La prima scossa è stata registrata interno alle 10.25 al confine tra Lazio ed Abruzzo. Alle ore 11.14 è stato avvertito il secondo evento sismico, ancora più forte del primo. I sismografi hanno registrato una magnitudo di 5.1 circa per la prima scossa ed una profondità di circa 10 km. La seconda scossa ha raggiunto la magnitudo 5.4 circa, con una profondità anch'essa di 10 km circa. Pochi minuti dopo si è scatenata la terza scossa di magnitudo 5,3. Paura tra L'Aquila e Rieti, ma soprattutto ad Amatrice che - rammentiamo - nell'agosto 2016 è stata completamente distrutta dal sisma. Oltre a Lazio, Abruzzo e Marche, il terremoto è stato avvertito anche a Napoli e in Puglia e Emilia Romagna. Nuovi crolli nella stessa Amatrice, ma anche ad Accumoli che tra l'altro si trovano pure in emergenza clima: la neve, da diverse settimane, ha sepolto interamente le città.
L'ultima scossa di magnitudo 4.3, è stata avvertita due ore fa alle ore 16,16.
Intasati i centralini dei vigili del fuoco: gli interventi
Fortunatamente l'intervento dei soccorsi è stato molto repentino: i vigili del fuoco hanno raggiunto velocemente i punti critici dove era necessaria l'assistenza immediata.
In particolare, in provincia di Teramo, è crollato un agriturismo: i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie un bambino e sua madre, i quali sono stati immediatamente condotti in ospedale. Attualmente è quasi impossibile calcolare i danni poiché, a causa dell'emergenza clima, i collegamenti tra i vari luoghi sono difficili: alcuni paesi sono ancora isolati.