Ancora una storia di orrenda crudeltà nei confronti di una creatura indifesa: un cane è stato barbaramente ucciso a Bruzzano Zeffirio, comune di 1.200 abitanti in provincia di Reggio Calabria.
Episodio simile a quanto successo ad Angelo
Sembra passato solo qualche giorno dalla notizia del tragico destino riservato al randagio bianco di Sangineto, battezzato con il nome di Angelo, e di cui si è parlato per mesi, per la crudeltà inspiegabile con la quale era stato torturato ed impiccato ad un albero.
I suoi aguzzini, quattro balordi del posto, hanno continuato a colpirlo fino a che il cane non ha smesso di respirare. Eppure, fino alla fine Angelo ha continuato a scodinzolare, pensando, forse ad un gioco, un gioco perverso e atroce.
In seguito a quell'avvenimento, molte furono le iniziative volte a smuovere la coscienza pubblica.
Quell'atto infame, non doveva restare impunito. E così è nata la pagina Facebook dedicata ad Angelo, in cui i pensieri di migliaia di persone si sono incontrati. Sono stati organizzati cortei di protesta e manifestazioni in tutta Italia. E qualcosa è successo: la giustizia ha iniziato a fare il suo corso.
A Roma, nell'area cani del parco Ravizza, a Monteverde, è stata inaugurata una statua dedicata al povero cagnolone bianco di Sangineto, per non dimenticare, per far capire che quel vile atto non è passato inosservato. Tutto ciò che è stato fatto, però, non è bastato.
La storia si ripete
Come un anno fa, la storia si ripete e un' altra anima innocente viene uccisa dalla mano dell'uomo. La mano che dovrebbe accarezzare, porgere cibo, rassicurare, salvare, si muove, invece, per tradire, mentire e uccidere.
A Bruzzano Zeffirio, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, nei pressi di un fiume, poche ore fa è stato ritrovato un altro cane impiccato ad un albero. La scena ricorda quella del randagio di Sangineto, ma, in questo caso, non si conoscono ancora le dinamiche dell'accaduto.
Il cane è stato ritrovato, così, appeso ad un albero, magro e senza collare. La persona che lo ha trovato ha avvertito subito i carabinieri che si sono recati sul posto ed hanno iniziato a raccogliere gli indizi necessari per ricostruire la vicenda e risalire al colpevole del gesto orribile.
La malvagità contro gli animali è un crimine
Il presidente della Lega Italiana in difesa degli animali, Daniela Lazzaroni, ha tenuto ha precisare che bisogna agire per non far passare un messaggio sbagliato: commettere atti di malvagità nei confronti di un essere indifeso è un crimine e chi commette questi crimini contro gli animali, potrebbe, in futuro, commetterne anche nei confronti degli uomini.
Nel frattempo le indagini continuano e speriamo di avere, al più presto, dei riscontri positivi.