Gli Stati Uniti d'America hanno deciso di reagire alle provocazioni lanciate dalla Corea del Nord lanciando un missile intercontinentale questa notte. Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, che in più occasioni ha minacciato pubblicato gli USA di avere intenzione di utilizzare missili nucleari contro di loro, ora deve fare i conti con la tecnologia militare statunitense. Il missile a lunga gittata, denominato IBCM, è stato lanciato questa notte da una base militare statunitense in California.
Corea del Nord avvisata, ora Kim Jong-un deve fare i conti con gli USA
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva già precedentemente annunciato di essere intenzionato a procedere con un test missilistico utilizzando il sistema IBCM, proprio al fine di verificare l'efficienza difensiva del suo paese e, di conseguenza, rispondere alle ripetute provocazioni e minacce lanciate da Pyongyang. Il test balistico è stato effettuato questa notte (ora italiana), ed è stato effettuato unitamente ad un secondo lancio balistico controllato, al fine di simulare un eventuale attacco. Il test balistico ha avuto pieno successo, il missile controllato è stato intercettato ed abbattuto.
Pyongyang si difende minacciando
Secondo le dichiarazioni di Kim Jong-un, la Corea del Nord si troverebbe costretta a munirsi di armi nucleari al fine di potersi difendere dagli Stati Uniti, definiti dal dittatore come paese prepotente ed in cerca di predominio. Gli addetti ai lavori hanno definito il comportamento di Kim Jong-un come astuto ed allo stesso tempo pericoloso. Attualmente in Corea del Sud è presente il sistema anti missile THAAD statunitense, ma Seul vive una situazione di costante pericolo poiché Pyongyang avrebbe la possibilità di lanciare circa 20 mila missili sulla capitale sudcoreana in soli 30 minuti. L'eventuale attacco nei confronti di Seul potrebbe essere una strage senza precedenti, un attacco missilistico potrebbe causare la morte di circa 500 mila persone.
Moon Jae-in accusa gli USA per i lanciarazzi
La discussione in Corea continua e si allarga anche a Seul, dove il neo-eletto presidente Moon Jae-in ha chiesto spiegazioni in merito all'arrivo di ulteriori quattro lanciarazzi americani. Secondo Moon, i lanciarazzi sarebbero stati sistemati senza autorizzazione poiché gli Stati Uniti avrebbero dichiarato che questi ultimi facessero parte del sistema anti missile THAAD. Ora la questione è sotto inchiesta interna da parte del governo sudcoreano.