Il 30 maggio scorso, nel celeberrimo stadio San Paolo di Napoli, si è tenuta la Partita del Sole, evento di beneficenza di calcio-spettacolo con la finalità di valorizzare lo sport come tramite per la costruzione e la promozione dei valori di solidarietà, legalità e aggregazione sociale. Risulta paradossale, dunque, quanto è capitato al piccolo Francesco, ragazzino dodicenne che quella mattina si è recato alla manifestazione insieme ai suoi compagni di classe.

Quando la scolaresca è giunta all'esterno dello stadio, infatti, all'alunno è stato impedito l'accesso alla struttura. La mamma Maria ha dichiarato che il figlio, che ha alcune difficoltà motorie e per questo è in carrozzina, è rimasto logicamente mortificato nel vedersi negare una bella possibilità per condividere qualche ora di spensieratezza con i suoi amici. La madre, che inizialmente ha pensato che la responsabilità della situazione fosse da attribuire alla scuola, in un secondo momento è venuta a conoscenza di come siano coloro che hanno organizzato l'evento ad avere avuto delle gravi mancanze.

Dopo la delusione, arriva un lieto fine un po'amaro

Quando la signora Maria si è data da fare per far sentire la propria voce, le è stata data una risposta che ha dell'incredibile, ossia che non erano presenti le chiavi per i cancelli più grandi, destinati all'ingresso delle persone con disabilità. Per fortuna alla fine due poliziotti, che hanno assistito all'accaduto, si sono avvicinati a Francesco e l'hanno calmato, dato che il ragazzino ha vissuto un momento di crisi. Successivamente, assumendosene la responsabilità, gli agenti hanno preso la decisione di farlo entrare insieme al resto dei compagni. Ciò non toglie, comunque, che resti l'amaro in bocca per una vicenda che avrebbe potuto essere gestita indubbiamente in un modo migliore sin dalle prime battute.

Mario Lenci, presidente della fondazione che porta il suo nome e che da molto tempo è attiva per eventi benefici per bambini, ha osservato come sarebbe stato sufficiente un adeguato mix di buon senso e organizzazione per non dover ricorrere all'intervento delle forze dell'ordine. Dello stesso avviso è Maria, che ormai è abituata a dover gestire tanti problemi su base quotidiana ma che, allora stesso tempo, ritiene che in eventi come questo le cose dovrebbero andare diversamente. Quanto è successo farà riflettere chi di dovere affinché si raggiunga un maggiore livello di inclusività?