Rosario Martino ha 58 anni e vive a Bagheria, in provincia di Palermo. Ha una malattia che non gli permette praticamente mai di uscire di casa, se non per controlli medici oppure per partecipare ad eventi eccezionali. Lo scorso 17 maggio avrebbe dovuto vivere uno dei giorni più emozionanti della sua vita, perché la figlia ha coronato il proprio sogno d'amore con il matrimonio. Una bruttissima sorpresa, però, ha rovinato questo bel momento, perché né l'uomo, né sua madre, costretta su una sedia a rotelle, hanno potuto accedere al piano superiore di Palazzo Butera, nel quale si è svolta la cerimonia, a causa della presenza di una scala a chiocciola.
Questa barriera potrebbe essere oltrepassata mediante l'utilizzo di un ascensore che purtroppo non è funzionante. Rosario da tempo porta avanti una lotta per veder riconosciuti dei diritti sacrosanti tanto a lui, quanto agli altri cittadini con disabilità. Intervistato da Repubblica, non ha nascosto la propria amarezza per quanto accaduto.
L'appello del deputato Giammanco: 'Abbattiamo le barriere architettoniche'
Per sostenere le proteste di Martino, il deputato di Forza Italia in Sicilia, la giornalista Gabriella Giammanco, ha lanciato un appello al sindaco di Bagheria, il grillino Patrizio Cinque, invitandolo a mobilitarsi per risolvere il gravoso problema delle barriere architettoniche presenti in questa importante sede comunale.
Il signor Rosario, infatti, ha spiegato che il collaudo dell'ascensore era previsto addirittura due anni fa. Oltretutto, la legge sancisce che tutti gli edifici pubblici debbano essere accessibili ai disabili. Invece, nonostante tutto, l'uomo e sua madre sono stati obbligati a restare in portineria fino alla fine della cerimonia, tra il dispiacere del resto dei presenti, compreso l'ufficiale che ha celebrato il rito civile.
Il caso, peraltro, è già stato anche oggetto di alcuni servizi realizzati da Stefania Petyx, inviata di Striscia la notizia, ma il primo cittadino, per il momento, sembra essere rimasto totalmente 'sordo' ad ogni tipo di richiesta. Rosario ha espresso la propria indignazione, considerato che la figlia, che è residente in Germania, aveva scelto di sposarsi nel proprio paese di origine per avere accanto i propri familiari. Arrivati a questo punto, quanto ancora dovrà passare affinché il Comune decida di muoversi in maniera risolutiva?