Nella giornata di martedì 6 giugno 2017, attorno alle sette del mattino, la Polizia di Roma mette in opera un ennesimo sgombero del presidio del Baobab Experience a Piazzale Maslax, in via Gerardo Chiaromonte.

L'appello sui social

I volontari dell'associazione, circa un'ora dopo l'evento, hanno pubblicato un primo annuncio su facebook invitando chiunque potesse ad andare: "venite tutti" scrivono, richiamando l'attenzione dei propri followers. Molti i messaggi di supporto a non arrendersi di fronte questo ulteriore allontanamento dei migranti dal luogo che, grazie alle decine di volontari, ricevevano un'accoglienza degna e un'adeguata assistenza medica e legale.

Nel primo pomeriggio un lungo messaggio del Presidio, dove si legge che "Niente di nuovo - direte voi - ormai ci siamo abituati. E invece no, stavolta è diverso. E' diverso perché le forze dell'ordine e l'AMA hanno buttato davvero TUTTO quello che c'era al presidio. Lo Stato, che dovrebbe rappresenta una comunità di donne e uomini, riesce ad utilizzare solo le proprie forze di controllo e repressione, invece di ricorrere alle forze sociali, che pure gli appartengono e che hanno dimostrato che un altro modello di accoglienza e convivenza è possibile. Ed è anche facile da realizzare. Allora eccoci qua: siamo di nuovo in piedi. Più volte ci colpiscono, più volte impariamo a rialzarci in fretta."

Il centro di accoglienza Baobab

Numerosi migranti che arrivavano a Roma dopo una traversata lunghissima ed estenuante, sino al 2015, anziché dormire per strada, trovavano rifugio in un centro di accoglienza "clandestino" con un letto dove dormire ed un pasto gratuito.

Tutto questo però, non avveniva grazie al servizio offerto dalle istituzioni italiane, bensì grazie al centro Baobab di Via Cupa, interamente autogestito da volontari nel cuore di Roma, tutto interamente a costo zero per lo Stato.

Grazie ad un sistema di passaparola, tutti quelli che arrivavano dall'Africa, prima ancora di mettersi in viaggio, sapevano di poter contare su un posto dove fermarsi per qualche giorno: i cosiddetti "transitanti" che ogni giorno continuano ad arrivare in Italia, con l'intento però di raggiungere altri paesi, perlopiù del Nord Europa.

Il Baobab ha accolto numerosissimi migranti, circa 35.000, che non avrebbero saputo dove altro andare. Questo centro riusciva a tamponare una vera e propria emergenza, facendo risparmiare tempo e soldi allo Stato. Dal suo canto, però, le istituzioni come hanno reagito? Il 6 dicembre 2015, Francesco Paolo Tronca, all'epoca Commissario straordinario di Roma Capitale, ha ordinato lo sgombero del centro.

Promesse mai mantenute e la determinazione dei volontari

Inutili promesse delle istituzioni che, a distanza di due anni, lasciano ancora sospese le continue promesse di trovare una sistemazione dignitosa e sicura per i numerosi migranti che continuano a giungere nella Capitale.

Nel frattempo, i volontari non sono rimasti inermi e così, continuando a credere nei giusti valori di solidarietà ed accoglienza, hanno costituito il presidio "Baobab Experience", continuando a fornire sostegno dal punto di vista sanitario, psicologico e, perché no, anche culturale. Perché, come scrivono sul loro sito "ogni volontario, in assenza delle istituzioni, non può assistere inerte alla disperazione di altri esseri umani".