Come si può leggere su tutti i giornali di stamattina, i migranti non sono soddisfatti dell’accoglienza ricevuta in Italia. Sull’edizione odierna de Il Tirreno, ad esempio, i profughi alloggiati in provincia di Pisa protestano per il cibo cattivo e stanno facendo addirittura lo sciopero della fame. Nei centri di accoglienza di Cascina e Ponsacco hanno bloccato le cucine e hanno buttato fuori i materassi per far capire il loro disagio.

Una lamentela che è giunta fino alla questura, con grida e manifestazioni di insofferenza e insoddisfazione. Gabriele Vannucci, il responsabile della Misericordia e coordinatore del centro di accoglienza di Pisa scuote la testa e parla con i cronisti, che sono andati ad assaggiare il cibo per verificarne la qualità (risultata ottima).

I migranti vogliono i soldi, altro che cibo!

Ieri alle 11 venti migranti si sono radunati davanti al cancello della prefettura di Pisa, a palazzo Medici per lamentarsi. Un immigrato di nome Lamin Fathi ha mostrato disgustato una vaschetta di riso ai giornalisti e, sul telefonino di ultima generazione, le fotografie del cibo buttato nella spazzatura.

Gli immigrati sostengono che il cibo sia immangiabile e vogliono i soldi per potersi cucinare da soli le pietanze che preferiscono. In via Gentile da Fabriano alla sede della Misericordia dove ci sono 48 profughi africani i cronisti del giornale Il Tirreno hanno fatto irruzione a sorpresa ed hanno potuto assaggiare un risotto al sugo di carne di manzo, roast beef e carote buonissimi.

Non abbiamo neanche Internet, il video di Matteo Salvini

I pasti per gli immigrati costano circa 13 euro più Iva a persona e resta difficile da credere come mai gli immigrati abbiano il coraggio di protestare dopo che sono sfuggiti da condizioni ben peggiori di queste, come guerra, fame e violenze nelle prigioni. Molti di loro diventeranno clandestini e saranno facile preda della malavita organizzata.

Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha voluto rendere pubbliche le testimonianze dei migranti attraverso un video che si commenta da solo. È una vergogna paragonare queste persone ai nostri italiani che sono andati all’estero tanti anni fa per lavorare duramente in condizioni drammatiche. Questo fenomeno sta dividendo in due la popolazione, che è stanca di buonismo e non ha più intenzione di tollerare le pretese di persone che vengono accolte e trattate nel miglior modo possibile e per tutta risposta fanno lo sciopero della fame e offendono gli italiani.