Il premier Viktor Orban ha annunciato che i quattro paesi dell’Europa dell’Est che comprendono il gruppo di Visegrad hanno scritto una lettera al primo ministro italiano Paolo Gentiloni. Nella lettera i paesi chiedono che i migranti che vogliono asilo debbano essere identificati prima di entrare nell’Unione Europea e affermano che le nostre frontiere devono essere protette. Dopo il ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz, che aveva minacciato di chiudere le frontiere, anche l’Ungheria e tutti i paesi dell’Est chiedono all’Italia di bloccare l’immigrazione.

Frontiere chiuse al Brennero e centri di accoglienza fuori dall’UE

Nonostante le esternazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri che ha detto che l’Italia ha bisogno di migranti, giovedì scorso l’Austria aveva minacciato di chiudere la frontiera se non si fosse fermato l’arrivo di migranti a Lampedusa. Il ministro degli esteri Sebastian Kurz aveva chiesto all’Italia di mettere un limite al flusso continuo e incontrollato di sbarchi nel continente. Adesso anche i paesi Visegrad, ossia Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia, hanno mandato una lettera a Paolo Gentiloni sostenendo che il problema deve essere risolto in Libia.

Viktor Orban non esclude l’uso delle armi

Negli ultimi tempi si stanno svolgendo rivolte anti migranti in tutta Italia, ritrovatasi praticamente sola a gestire il problema dell’immigrazione.

Il ministro ungherese Viktor Orban non ha escluso l’intervento militare se il problema non viene risolto al più presto in Libia. Paolo Gentiloni si è risentito dai toni della lettera che gli hanno inviato i paesi Visegrad, sottolineando che l’Italia ha il diritto di pretendere solidarietà dal resto dell’Europa e che non accetta parole minacciose né lezioni.

L’Italia fa il proprio dovere e anche l’Unione Europea deve fare il suo. Nella lettera al primo ministro italiano i paesi del gruppo Visegrad hanno sottolineato come si debbano trovare risorse finanziarie per creare condizioni sicure e umane e centri di accoglienza fuori dall’Unione Europea. Il presidente dell’Inps sostiene che bisognerebbe creare nuovi posti di lavoro e riuscire ad integrare gli immigrati irregolari perché l’Italia ne ha bisogno, ma secondo tutte le fazioni politiche questo concetto non sta in piedi e rischia di creare ulteriore malcontento nella popolazione italiana.