Il famosissimo e bellissimo attore Raoul Bova, classe 1971, prima di essere un attore era un nuotatore professionista, a soli 15 anni, infatti, ha vinto il campionato giovanile italiano nei 100 metri dorso. La sua prima comparsa come attore è avvenuta nell’anno 1993, dove recitò nel film “Piccolo grande amore” di Carlo Vanzina. Ultimamente, però, Raoul Bova pare non se la stia passando certamente bene. La decisione presa dalla Procura di Roma potrebbe compromettere definitivamente la sua vita e la sua carriera professionale.

Ma vediamo con ordine cosa è accaduto.

La Procura di Roma condanna Raoul Bova a 1 anno e 6 mesi di reclusione

Raoul Bova è stato condannato dalla Procura di Roma ad un anno e 6 mesi di carcere per l’accusa di “dichiarazione fraudolenta mediante artifici”. In poche parole l’attore è stato accusato di evasione fiscale di una rilevanza anche parecchio consistente. La richiesta è stata effettuata in data odierna, ovvero, martedì 25 luglio 2017, dal giudice monocratico del Tribunale di Roma. Secondo il Pubblico Ministero, Bova avrebbe evaso il fisco trasferendo alcuni conti alla società che gestisce la sua immagine, ovvero la “Sammarco Srl” attraverso un giochino finanziario atto ad eludere le tasse.

L’attore avrebbe simulato la cessione di alcuni diritti sui film, così come simulata pare essere stata l’esistenza del diritto ad ottenere degli sgravi fiscali. L’obiettivo finale di tali machiavellici movimenti è stato quello di cercare di pagare un’aliquota Iva notevolmente inferiore. Stando a quanto emerso, infatti, pare che l’attore nel periodo intercorso tra il 2005 e il 2011 abbia evaso quasi 700 mila euro.

Coinvolte anche la sorella e la moglie ma l’avvocato è ottimista

Coinvolti in questo crimine pare ci siano anche la sorella e la moglie di Raoul; la sorella Daniela è stata condannata a 1 anno e 4 mesi di reclusione, mentre la moglie Chiara Giordano ad un anno di carcere. Attualmente l’avvocato che ha preso in cura il caso del famoso attore, Giulia Bongiorno, non si mostra così preoccupata.

La donna ha ribadito che le accuse mosse a Raoul Bova sono già state respinte due volte dalla Commissione Tributaria; in un primo momento tale Commissione ha emesso la decisione secondo cui è stata esclusa la possibilità che il contratto stipulato tra Bova e la Sammarco fosse falso e in un secondo momento è stata rilevata la correttezza delle fatture. Pertanto l’avvocato è dell’idea che anche in questa terza circostanza le accuse verranno bocciate.