Ennesima brutta storia di violenza sulle donne. Il fatto è avvenuto una settimana fa, ma è emerso soltanto nelle ultime ore. Una turista canadese è stata violentata da un finto tassista a Milano. Erano pressapoco le sei del mattino di domenica 17 Settembre quando la sventurata sarebbe salita a bordo, e quindi tratta in inganno, dal finto tassista. La donna di 30 anni era uscita presto per raggiungere la stazione di Lampugnano, dove avrebbe poi preso il pullman diretto a Venezia.
Si trovava in Viale Monza e lì è stata caricata dall'uomo che poi avrebbe abusato di lei.
L'uomo, che si era spacciato per un conducente di una ditta a noleggio, invece di portarla a destinazione si è diretto verso il nord-est della città; precisamente a Crescenzago, oltre il Parco Lambro. Lì l'avrebbe fatta scendere con una scusa e una volta aggredita alle spalle avrebbe abusato di lei.
La turista canadese ha comunque trovato il coraggio di denunciare il tutto ai carabinieri, affermando inoltre che l'aggressore avrebbe persino tentato di rubarle la borsa. Ovviamente le indagini sono scattate immediatamente e sono ancora in corso.
Secondo la ricostruzione fornita dalla vittima le forze dell'ordine sono in possesso di un identikit, in cui si descriverebbe l'aggressore come un sudamericano. Vengono controllate le immagini riprese dalle telecamere della zona.
L'episodio di Milano, purtroppo, fa ritornare alla mente altri casi eclatanti di violenza sulle donne: da Rimini a Firenze, fino ad arrivare alle piccole vittime Noemi e Nicolina. In modo particolare, per due ultimi casi in cui le vittime minorenni hanno a più riprese presentato delle denunce inascoltate, lascia esterrefatti proprio l'incapacità della macchina della giustizia di intervenire con tempestività. Noemi, sedici anni, era stata percossa più volte dal suo fidanzatino tanto da denunciare l'accaduto, addirittura, anche su Facebook.
Un segnale di aiuto chiaro rimasto inascoltato. Stessa sorte anche per Nicolina, il cui funerale si è celebrato ieri pomeriggio ad Ischitella in provincia di Foggia, in cui la madre ha sempre cercato di fermare il suo ex-compagno, diventato oramai fuori controllo, per evitare che capitasse qualcosa proprio alla ragazzina. Purtroppo la quindicenne è stata freddata con un colpo di pistola, dal compagno della madre, mentre si stava recando a scuola.
Se quello di Milano sembra l'ultimo di una serie interminabile di violenze sulle donne ci sbagliamo. Poche ore fa è rimbalzata un'altra notizia di violenza sessuale a Roma, presso la Stazione Termini, ai danni di una ragazza tedesca. Tutte storie di vittime di una giustizia lenta e a tratti assente e dove i controlli, nelle singole città nominate, non sono sufficientemente garantiti.