Laura Petrolito è la ragazza di 20 anni, madre di 2 bimbi, uccisa sabato sera dal compagno Paolo Cugno, che poi l’ha gettata in un pozzo.

Oggi l'autopsia

Sarà effettuata oggi, 20 Marzo 2018, l’autopsia sul corpo di Laura, la giovane madre uccisa nella notte tra sabato e domenica dal suo compagno Paolo Cugno, al termine dell’ennesima lite per gelosia. Accoltellata a morte nelle campagne di Canicattini bagni, nel siracusano, l’uomo ha confessato il delitto ai carabinieri, dopo un interrogatorio durato più di 10 ore: aveva cercato di occultare il corpo all’interno di un pozzo artesiano che poi aveva chiuso con un coperchio di metallo.

Il corpo è stato ritrovato dai militari nella tarda mattinata di domenica: il braccio di Laura era rimasto incastrato e questo ha impedito che il corpo finisse in fondo al pozzo dove sarebbe stato difficile individuarlo.

Il padre preoccupato fa scattare l'allarme

A far scattare le indagini era stato il padre della ragazza, preoccupato perché sabato sera la figlia, mamma di 2 bambini piccoli, non aveva dato notizie di sé: si è recato dai carabinieri e ha lanciato l’allarme parlando del rapporto violento che Laura aveva con il compagno, una cosa che in paese sapevano in tanti ma che nessuno ha mai denunciato.

Quando i militari hanno ritrovato il corpo, il primo ad essere sentito è stato proprio il compagno Paolo Cugno, che, al termine dell’interrogatorio, ha ceduto raccontando di aver accoltellato a morte la sua compagna al culmine dell’ennesima lite.

Le liti della coppia

Le liti della coppia, adesso, aleggiano fra le chiacchiere dei social dove è arrivata un’ondata di pubblica indignazione, con espressioni truci nei confronti dell’assassino. A Canicattini, invece, c'è chi racconta di violenze ma di chiarezza negli uffici dei Servizi sociali ce n'è davvero poca. Mentre la sindaca parla di una ragazza sfortunata ma solare, l'assistente sociale Lusi Scuderi parla di una ragazza serena e di quell'amore "litigarello" caratterizzato da qualche screzio, tipico dell'età adolescenziale.

Mai una denuncia: forse è stato proprio questo il problema?

Troppi delitti e poche denunce

Dall’inizio dell’anno sono già avvenuti 18 femminicidi e Laura è soltanto una delle ultime vittime della guerra che si combatte all’interno delle mura domestiche. Una strage che statisticamente si consuma ogni 60 ore e chi uccide di più sono mariti e compagni: i dati del Ministero della Giustizia ci dicono che nel 2017 ci sono stati 119 casi di femminicidio, numero in leggero calo rispetto agli anni precedenti ma che certamente non consola, date le poche denunce che giungono alle forze dell’ordine. Poche donne denunciano e molte, troppe, rimangono nella paura.