La Francia questo giovedì è ripiombata nel terrore al grido di “Allahu Akbar”. Un grido che i francesi conoscono purtroppo sin troppo bene e che negli ultimi anni ha mietuto più di 230 vittime in più di nove attacchi.
Dopo le stragi più efferate, quella del Bataclan avvenuta il 13 Novembre 2015 e quella di Nizza il 14 Luglio 2016 dove La promenade Des Anglais è divenuta un cimitero, ecco l’ennesimo attentato rivendicato dalle forze dell’ISIS, l’ennesima ferocia contro civili ed innocenti.
11:15, la presa degli ostaggi
Alle 11:15 di questo giovedì Redouane Lakdim, 26 anni, un uomo di origini franco-marocchine era entrato in un supermercato di Trèbes prendendo in ostaggio diverse persone ed uccidendo tre.
Sempre nella stessa mattina a Carcassonne, nel dipartimento francese di Aude, nel sud della Francia, non lontano dal confine con la Spagna, l’attentatore aveva sparato contro quattro agenti di polizia a bordo dell’Opel Corsa precedentemente rubata. Lakdim, pregiudicato e sotto osservazione da parte intelligence francese era stato inserito nelle liste delle persone sospettate di essersi radicalizzate, una minaccia endemica che spaventa sempre più il popolo francese.
Tentativo di negoziare
Per cercare una negoziazione con l’attentatore la polizia francese e le forze speciali, che dapprima hanno messo in sicurezza tutta l’area cercando di rassicurare i cittadini di Trebes, hanno chiesto e di fatto ottenuto alla madre e alle sorelle di raggiungere il luogo dei negoziati per cercare di convincere l’uomo ha rilasciare gli ostaggi, ottenendo però starsi risaltati.
J'assure les habitants de Trèbes de l'entière solidarité et mobilisation des services de l'État et de ses forces de l'ordre.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 23 marzo 2018
Macron da Bruxelles
Il presidente francese, Emmanuel Macron, che in questi giorni si trova a Bruxelles insieme alla cancelliera Angela Merkel, interrompe la due giorni di lavoro per una conferenza stampa dove parla dell’attentato di Trèbes definendolo “Attentato terroristico” dichiarando che presto rientrerà a Parigi per seguire meglio l’inchiesta che è stata fatta prontamente aprire dal Ministero degli Interni francese, Gérard Collomb, subito accorso sul posto.
#Trèbes : j’arrive sur place où je rejoins nos forces de sécurité et secours.
— Gérard Collomb (@gerardcollomb) 23 marzo 2018
Leur mobilisation est totale.
Ne propagez pas de #FakeNews et suivez @Place_Beauvau. pic.twitter.com/JgpyUHaUKj
14:13, la richiesta del rilascio di Salah Abdeslam
Alle 14:13 Lakdim risponde alle forze speciali incaricate di negoziare con lui, la richiesta è la liberazione di Salah Abdeslam, unico attentatore sopravvissuto agli attentati di Parigi nel Novembre 2015, che ad oggi si trova in carcere.
Il processo contro Salah Abdeslam è iniziato il mese scorso in Belgio e sino ad oggi si è rifiutato di rispondere alle domande degli inquirenti rendendo così pressoché impraticabile qualsiasi linea di difesa.
"Le terroriste, qui a fait trois victimes, a été abattu" par le GIGN, confirme Collomb pic.twitter.com/RFwUgmk4a0
— BFMTV (@BFMTV) 23 marzo 2018
15:54, la rivendicazione Isis
Dopo l’avvenuta rivendicazione da parte dello Stato dell’Isis e le fantascientifiche richieste dell’assalitore verso le 15:54, quando si sono uditi gli ennesimi spari dal plesso del supermercato, la gendarmeria è intervenuta ed ha ucciso l’attentatore, il 26enne Redouane Lakdim, rendendo così vani tutti gli sforzi effettuati per giungere ad un dialogo.
Le preneur d’otages a été abattu par nos forces.
— Gérard Collomb (@gerardcollomb) 23 marzo 2018
Un lieutenant-colonel de @Gendarmerie s’est substitué à l’un des otages.
Il est grièvement blessé. Son héroïsme et son courage forcent notre respect. pic.twitter.com/plbUmhYxfw