Ragazze pagate per animare i locali. L'idea di intrattenere i clienti girando tra i divanetti per poi passare da semplici spogliarelliste a ragazze con cui fare dei privé. Vere e proprie prestazioni sessuali che avvenivano nei locali: in maggior parte di scambisti. Il compenso? 50,100 euro al massimo. Il passo successivo era il "servizio" in casa del cliente o in un hotel di lusso.
L'indagine
Sono almeno quattro le ragazze - dai 15 ai 17 anni - che venivano assoldate per intrattenere o accompagnare medici, avvocati o immobiliaristi della Torino bene. Il numero però sale ad undici se si contano anche le ragazze maggiorenni e le giovani escort. Questo è quanto è emerso dall'indagine della squadra mobile di Torino, un giro di sfruttamento della prostituzione, anche minorile, che ha portato all'arresto di quattro persone.
A quanto è emerso, le ragazze non erano del tutto inconsapevoli del ruolo che avrebbero dovuto ricoprire. Partiva tutto da una richiesta di lavoro come ragazze immagine, dopo qualche mese a fare la lap dance, il "capo" di turno proponeva un extra: serate di sesso con clienti facoltosi.
Puntualmente queste particolari richieste venivano soddisfatte dalle ragazze.
I quattro in manette
Sono finiti in carcere Enrico Marchesi, conosciuto da tutti come "The King", la persona preposta alla scelta delle minorenni da mostrare. Felice Immola e Angela Tufariello, gestori di locali a Torino, devono rispondere dell'accusa di aver organizzato festini a luci rosse all'interno dei loro night: luoghi frequentati perlopiù da scambisti. Una quarta persone è accusata degli stessi reati ma pare trovarsi in una posizione meno grave rispetto ai 3 precedenti.
Il cliente vip
Tra gli indagati non ci sono solamente i gestori dei locali ma figurano anche quattro clienti. Uno di questi è Mario Ginatta, 36 anni, figlio di Roberto Ginatta, imprenditore a capo della Blutec, nota azienda piemontese facente parte del gruppo Metec Stola.
Ginatta era finito agli onori della cronaca già nel 2015 quando fu accusato di aver tenuto due puma nel parco della sua villa, all'interno della Mandria a Venaria. Secondo quanto emerso dalle indagini e in particolare dalle intercettazioni, era proprio l'abitazione del rampollo il luogo in cui venivano portate le escort minorenni. Un vero e proprio sistema, compreso di taxi per gli spostamenti, ormai consolidato e utilizzato da tempo.