La travagliata storia del bimbo di 23 mesi affetto da una brutta Malattia Neurodegenerativa ha tenuto col fiato sospeso milioni di persone, tra cui i sostenitori che il papà del piccolo Alfie Evans era riuscito a riunire nel 2016 attraverso Facebook per aiutare il povero figlio, ma oggi ha avuto la sua fine: Alfie è volato via questa notte alle 2:30. La tristezza è solo una delle emozioni che invade chi apprende la notizia, infatti la rabbia arriva prima vista la vicenda che ha preceduto questa brutta fine.

Il piccolo Alfie è morto nella notte

A poco tempo dalla nascita il piccolo Evans iniziava a presentare debolezza fisica, il piccolo venne ricoverato d'urgenza all'Alder Hey Hospital a Liverpool, tra le altre cose le condizioni di Alfie peggiorarono e cadde in coma e le visite che ne seguirono evidenziarono la malattia neurodegenerativa sconosciuta che portarono i genitori del bimbo, non senza disperazione a cercare di approfondire, appresa la difficile realtà, la situazione alla ricerca di una soluzione che potesse guarirlo. Occasione in cui si trovarono speranze in diversi casi in giro per il mondo, tra cui anche in Italia, così il padre provvide ad aprire una campagna Facebook che raccolse tantissimi fondi e sostenitori: "l'esercito di Alfie".

Una volta che l'ospedale annunciò di aver provato tutto ciò che fosse in suo potere per riuscire nell'impresa di guarire il bambino, i genitori espressero il desiderio di portarlo in Italia, al Banìmbin Gesù Roma così da sottoporlo alle nuove cure sperimentali, ma l'ospedale si oppose, i medici si appellarono alla'Alta Corte così da poter staccare liberamente Alfie dalle macchine che lo tenevano in vita. I genitori giurarono di non smettere di lottare, ma a due mesi di distanza il giudice Anthony Hayden approvò la richiesta dei medici dell'Alder Hey Hospital e decretò così la fine della vita di un bambino senza la speranza di una possibilità altrove. Come avevano promesso, i genitori rinnovarono il giro di battaglia a favore del piccolo e presentarono domanda per portare Alfie in Italia in diverse sedi: Alta corte, Corte d'appello, Corte suprema e Corte europea per i diritti dell'uomo, da tutte fu respinta.

L'ultima strada che rimase da provare era quella della chiesa, così Tom, il papà del piccolo Evans, incontrò Papa Francesco, il quale spinse pubblicamente i fedeli a pregare per Alfie finché il 23 Aprile scorso , il governo italiano arrivò a concedere la cittadinanza affinché si potesse far raggiungere Roma al bimbo, ma la stessa sera fu staccato dalle macchine, straordinariamente continuò a respirare, il giorno successivo l'Alta Corte nega ancora la possibilità di portarlo in Italia viste le sue condizioni, ma ne concesse il ritorno a casa.

Si arriva a questa notte, il bambino non può tornare a casa visto che muore in ospedale. Ed è stato così che un giudice ha decretato la morte di un bambino di 23 mesi.

La morte annunciata da papà Tom su facebook

La zia del piccolo, Sarah Evans scrive su Facebook appellando preghiere e "100 profondi respiri al nostro guerriero" preannunciandone il peggioramento.

Poi questa mattina è il padre Tom a dare l'annuncio della dipartita in un post su Facebook nel quale afferma: "il mio gladiatore ha posato lo scudo e ha spiccato il volo alle 2:30". Dopo tutte le lotte di questi lunghissimi mesi non esita ad affermare di esserne uscito distrutto ed aggiunge: "ti amo ragazzo mio".