Una maledizione che va avanti dal 2008 quella di #Gomorra. Un enorme successo mediatico legato all'omonimo libro di Roberto Saviano, prima con il film e poi con la serie televisiva ormai giunta alla quarta stagione. Ma a un certo punto si è verificato un susseguirsi di arresti e di reati che hanno fatto scalpore, soprattutto perché a delinquere sono stati attori che nella fiction televisiva impersonavano criminali e malavitosi.

Dal grande schermo al carcere

Il grande successo è arrivato inizialmente con l'uscita del film, il 16 maggio 2008, diretto da Matteo Garrone. Da allora sono stati numerosi i casi di cronaca che hanno visto come protagonisti in negativo gli interpreti della pellicola. La condanna più pesante è arrivata a Bernardino Terracciano, boss sia nella finzione che nella realtà. L'accusa, confermata in un secondo momento con la condanna all'ergastolo per lui e altri tre imputati, era di duplice omicidio. Lo scorso marzo stessa sorte è toccata a Salvatore Russo, che sul grande schermo interpretava un affiliato alla criminalità organizzata che si occupava del reclutamento e dell'addestramento delle giovani leve.

Russo è stato arrestato per spaccio di stupefacenti in un blitz delle forze dell'ordine a Scampia. Due anni di reclusione, subito dopo l'uscita del film, la #condanna per Giovanni Venosa. L'arresto più recente è quello di pochi giorni fa di Saverio Carandente, che in Gomorra aveva fatto la comparsa, per detenzione illegale di armi e droga nel suo ristorante a Giugliano: 38 chili di hashish divisa in panetti da 102 grammi, pistole e migliaia di cartucce sono il bottino intercettato dalle forze dell'ordine.

Problemi anche per il cast della serie televisiva

La "maledizione" ha colpito anche alcuni interpreti di Gomorra - la serie: fece scalpore il reato di "Danielino", che ancora minorenne dopo aver eseguito magistralmente l'interpretazione del suo personaggio nella prima stagione, ha accoltellato un 21enne riducendolo in fin di vita.

Vincenzo, questo il nome di Danielino nella realtà, oggi lavora e sta provando a rilanciarsi nel mondo cinematografico, provando a espiare le sue colpe e i suoi errori. Infine vi ricordate di Marta Giacobone? La ragazza con i capelli corti che nella prima stagione eredita un negozio di abiti da sposa e viene uccisa nonostante la protezione di Immacolata Savastano? Nella realtà il suo nome è Susy Di Benedetto ed è stata incriminata per due rapine, una a Pieve e una a Larciano.