Era sul divano di casa: morto, con le gambe ancora accavallate ma in stato di semimummificazione. Non lo si vedeva più in giro dalla scorsa estate, ma nessuno si era allarmato né l'aveva cercato. In paese credevano che se ne fosse andato altrove. Il cadavere di Walter Dal Zotto, 42 anni originario di Schio in provincia di Vicenza è stato scoperto solo perché nella sua casa, un rustico posto in un luogo isolato e messo in vendita in un'asta giudiziaria, ha fatto un sopralluogo un ufficiale giudiziario in compagnia di un possibile acquirente. L'uomo che viveva da solo, è morto probabilmente da giugno.

La tragedia della solitudine si è consumata a Contrada Molin Maso, zona di montagna che ricade nel territorio di Valli del pasubio, paese del vicentino.

Storia di 'eremitaggio' e disperazione

Il ritrovamento del corpo mummificato di Walter Dal Zotto è avvenuto mercoledì pomeriggio, quando un ufficiale giudiziario è entrato nel casolare per ispezionarlo. Il proprietario Dal Zotto non era rintracciabile da nessuna parte. Risultava moroso: il mutuo della casa non era più stato pagato come le bollette per cui le utenze di luce, acqua e gas erano state sospese. Per questo, il casolare era stato pignorato in vista dell'asta fissata per il 24 aprile. Quale non è stata la sorpresa ma anche l'orrore dei visitatori di fronte al ritrovamento del cadavere in avanzato stato di decomposizione.

Un uomo giovane che in paese conoscevano tutti e che consideravano strano, solitario, ma buono. I vicini non lo vedevano da tanto, ma nessuno si è preoccupato di cercarlo, di andare a casa sua per accertarsi in che condizioni fosse. Chi lo conosce ha raccontato alla stampa locale che Dal Zotto aveva uno stile di vita da eremita.

Ma in una piccola comunità dove tutti si conoscono dovrebbero scattare regole di solidarietà. Dopo la scoperta del corpo, sono stati chiamati carabinieri della locale stazione giunti sul posto con il medico legale che ha fatto un primo esame esterno del cadavere in attesa dell'autopsia. I militari hanno riconosciuto che quel cadavere era del proprietario di casa.

L'uomo dovrebbe essere morto per cause naturali. Forse per un malore dovuto a uno stato di consunzione, forse per una forma di anoressia. I vicini hanno raccontato che era diventato negli ultimi tempi sempre più sottile ed emaciato perché non mangiava. Prima aveva perso il lavoro, poi, dopo la morte della madre nel 2016, è subentrato probabilmente uno stato depressivo. Di certo conduceva una vita all'insegna del ritiro sociale con rapporti esterni ridotti al minimo indispensabile. Con il padre che vive a Schio insieme al fratello, non aveva più alcun contatto. E proprio per tagliare i ponti aveva comprato la casetta.

Vicini di casa

Una vicina ha raccontato al 'Corriere della Sera' che ha chiesto tre volte l'intervento dei servizi sociali di comune accordo con altri residenti della frazione perché preoccupata alla vista dell'uomo sempre più deperito che in paese non aveva amici e non legava con nessuno.

Finché non le hanno detto di non occuparsene più e a a giugno non lo si è più visto. A quanto pare Dal Zotto era residente ancora a Schio e a livello procedurale sarebbe stato un ostacolo attivare i servizi. La vicina ha raccontato anche di avergli provato ad offrire da mangiare qualche volta ma senza successo. Di fatto per circa nove mesi nessuno l'ha cercato. Certo tutto è relativo: Lelio Baschetti, un professore in pensione trovato giusto un mese fa mummificato nella sua casa a Venezia, era morto a 67 anni da circa sette anni. Nessuno aveva reclamato la sua presenza. Cancellato dall'anagrafe perché irreperibile, è stato trovato 'grazie' a un topo d'appartamento che però alla vista del cadavere se l'è data a gambe.