A Solicciano, provincia di Firenze, la tenacia di un cinquantacinquenne, evaso più volte per perseguitare l’ ex, è stata premiata con il carcere. A febbraio dello stesso anno, era già ai domiciliari, in quanto l’uomo era stato denunciato, ad ottobre, per stalking dalla ex, una donna cinquantenne di origini toscane. L’uomo, testimoniò l’ex, non accettò la fine della relazione amorosa, trasformandosi da uomo dolce e premuroso a rude e violento.
Non vi era giorno in cui non riceveva continui messaggi o chiamate, con velate minacce di morte, appostamenti nei luoghi frequentati dalla ex, biglietti seminati nella buca delle lettere, sui tergicristalli della macchina e sul posto di lavoro di quest’ultima.
Infine arrivarono anche le aggressioni fisiche e le minacce, l'ennesima richiesta di tornare insieme a lui. Lei si rifiutò e lo denunciò alle forze dell’ordine. Dopo la denuncia dell’ex , il giudice avviò provvedimento per la misura di allontanamento dalla donna, che non fu rispettata dall’accusato, continuando incessantemente la sua “tattica” ; di conseguenza furono avviate le procedure agli arresti domiciliari.
Ma l’uomo evase diverse volte dai domiciliari, continuando a perseguitarla, commise anche undici rapine in diversi centri scommessa, dove lavorava la stessa ex.
Lo stalking
I messaggi, le chiamate e gli appostamenti, sono tanti dei molteplici aspetti del fenomeno dello stalking. Una storia che sembra abbia sempre la stessa trama. Lo stalking è divenuto un problema sociale sempre di maggior rilievo, tale che è riconosciuto come un crimine ovvero un reato penale perseguibile dalla legge; è stato introdotto nell’ordinamento penale italiano con la legge n°38/2009.
I primi a parlare di stalking, come un fenomeno sociale e psicologico, sono stati Meloy e Gothard che nel 1995 citarono il cosiddetto "inseguitore ossessivo" o “obsessional follower” , un individuo ostinato a perseguitare e molestare.
Mullen ha proposto una delle prime definizioni di stalking, un insieme di comportamenti e tentativi ripetuti per cercare comunicazione o contatto di una persona non consenziente.
Lo stalker, solitamente ha già avuto contatti diretti/indiretti con la vittima : il più delle volte è un ex partner, un corteggiatore\ammiratore o un collega che cerca vendetta. Esistono però categorie di stalker che non hanno mai avuto contatti con la vittima designata, di solito sono soggetti con instabilità mentali.
Le azioni dello stalker
Comunicazione con chiamate e messaggi caratterizzati da ripetizione, insistenza e intrusività, al fine di un ricongiungimento o contatto con la vittima. La sua continua pressione psicologica legata al suo comportamento provoca nella vittima uno stato di ansia, emergenza e stress psicologico con sentimenti d’angoscia e paura per sé e per coloro che le stanno accanto (famiglia, amici, figli ).
Quando si denuncia
Il Codice Penale ha collocato lo stalking all’interno delle “condotte reiterate o minacce” finalizzate a “cagionare un perdurante e grave stato d’ansia o paura” con il reato di “atti persecutori”. Pertanto per avviare una denuncia rilevante occorre tener presente alcuni indici:
- L' azione deve essere reiterata
- L'obiettivo di creare timore o paura per la propria incolumità o per quella dei propri cari.
- Compromettere il normale svolgimento della vita quotidiana (cambiare strada per andare a lavoro, cambiare casa o numero di telefono).
- Probabile riduzione dell’integrità psico-fisica della vittima.
Il reato determina diversi provvedimenti, prima divieto di vicinanza alla vittima , arresti domiciliari infine fino a quattro anni in su' di carcere. Purtroppo, come è avvenuto oggi, la semplice sanzione o provvedimento penale, non è da sola sufficiente, per garantire alle vittime forma di protezione adeguata. I carabinieri, coordinati dal maggiore Giancarlo Caporaso, il GIP Sara Farini e il Pm Giovanni Solinas. Indagano e stanno provvedendo alla carcerazione dello stalker. #ilSuperuovo