La Camera ha definitivamente approvato una manovra allegata al decreto fiscale in materia di atti persecutori stabiliti dal codice penale. Secondo quanto previsto dalla nuova riforma italiana, è stata abolita l'estinzione del reato di stalking per mezzo dei cosiddetti atti riparatori. Prima era infatti previsto che il reato di stalking o atti persecutori poteva essere dichiarato estinto dal giudice e cancellato per mezzo della giustizia riparativa. In questo modo, la riparazione del danno era sufficiente per cancellare il reato 612-bis del codice penale rubricato come "Atti persecutori".

L'art. 162-ter del codice penale

La Camera ha approvato una riforma sul reato di stalking, introducendo una nuova norma, che ha aggiornato la vecchia disciplina in materia di atti persecutori. Infatti l'art. 162-ter del codice penale è rubricato come "Estinzione del reato per condotte riparatorie". Questo significa che non è più possibile applicare la cosiddetta giustizia riparativa all'art. 612-bis del codice penale. L'estinzione del reato prevedeva infatti che era possibile cancellare il reato, con alcuni espedienti giuridici, quali la riparazione integra del danno (entro il termine massimo di apertura del dibattimento di primo grado), mediante risarcimento o restituzione, oppure la rimozione degli effetti dannosi causati dal reato stesso.

Stop alle condotte riparatorie

Secondo la precedente riforma del codice penale (l.103/2017) la condotta riparatoria da parte del reo era estendibile a tutti i reati perseguibili a querela soggetti a remissione, compreso il reato di stalking. La modifica attuata dall'introduzione dell'art. 162-ter c.p. ha ribaltato tale disposizione, prevedendo che debba essere esclusa in ogni caso la riparazione della condotta dannosa in caso di reati di atti persecutori.

La manovra in tal senso è nata in seguito alle polemiche che erano sorte proprio in occasione dell'applicazione di tale disposizione durante un giudizio portato inanzi al tribunale di Torino. In questa occasione il giudice aveva ritenuto estinto il reato con una riparazione di 1500 euro a carico del reo, nonostante fosse stato espresso in maniera chiara e inequivocabile il rifiuto da parte della vittima di accettare il risarcimento. Per questo motivo la Camera ha deciso di intervenire con una manovra in ambito di stalking che è stata affiancata al decreto fiscale.