Quando gli atti persecutori di una persona nei confronti di un'altra diventano talmente stressanti, tanto da portare la vittima a gravi stati d'ansia, si parla di stalking, un reato punibile per legge con il carcere. In questa vicenda la condanna è stata giusta nonché durissima, un anno di dispetti si sono trasformati in tre anni di reclusione.

La causa scatenante degli atti persecutori: briciole di cracker

Il teatro della vicenda è un condominio di Monza, i protagonisti due famiglie, una buona e una dispettosa. La buona è composta da quattro persone, marito, moglie e due figli che nel lontano 2013 avrebbe sporcato il terrazzo dei vicini di sotto con delle briciole di cracker.

Un dispetto che secondo gli abitanti del piano inferiore (la famiglia dispettosa), doveva essere ricambiato. Così inizia l'inferno della famiglia buona che per più di un anno è stata perseguitata in tutti i modi possibili dalla coppia del terrazzino. I bambini che quando uscivano di casa venivano insultati pesantemente, scritte oscene sulla porta d'ingresso, finti investimenti con l'auto per incutere terrore e addirittura fili della luce staccati nel cuore della notte, testimoniati dalle riprese della telecamera di sorveglianza. Insomma, un vero e proprio atto persecutorio che ha portato la famiglia a chiudersi in casa ed evitare di invitare amici e parenti per paura delle ripercussioni.

Per gli stalker 3 anni di carcere e 7.500 euro di risarcimento

Un'odissea che i condomini vittime di stalking hanno deciso di denunciare alla questura in maniera tale da riprendersi la loro vita serena interrotta dal 2013 dai vicini dispettosi. La parte lesa è stata assistita dall'avvocato Massimiliano Meda, il quale ha portato a conclusione l'inferno in cui ha vissuto la famiglia per oltre un anno nel tribunale di Monza, dove ai primi di febbraio si è stabilita la sentenza che condanna gli stalker a tre anni di carcere, un anno e mezzo in più di quanto aveva chiesto la procura.

La coppia condannata dovrà inoltre versare subito 7.500 euro di risarcimento, il resto sarà quantificato in una causa civile. Morale della favola: una maggiore attenzione quando si sbatte la tovaglia, eliminare prima le briciole.

Lo stalking è un reato che punisce chiunque infastidisca, pedini o assilli, anche con telefonate, una persona in maniera tanto pesante da causare nella stessa uno stato d'ansia e di stress, stati emotivi che possono provocare paura per la propria incolumità tanto da dover cambiare le abitudini di vita, impedendo così lo svolgimento normale della vita quotidiana.