Gli amici disperati lo ripetono a gran voce: era una ragazza prudente, non correva in moto. Parole che sembrano aver trovato riscontro nei rilievi ufficiali. La polizia municipale capitolina, in attesa di approfonditi accertamenti tecnici, ha dedotto da vari elementi che la velocità non fosse eccessiva. Eppure domenica ha perso la vita in pochi istanti Elena Aubry, giovane centaura 'tradita' forse dalle condizioni insidiose del fondo stradale.

Sbalzata dalla sua Honda Hornet blu sulla via Ostiense, in un tratto presso il Lido di Ostia dove l'asfalto è in cattive condizioni e la strada è un susseguirsi di dossi provocati dalle radici dei pini, è finita contro il guard rail ed è morta sul colpo a 25 anni. E' il 49esimo decesso dall'inizio del 2018 sulle strade della Capitale.

L'incidente

Erano le 10 e 40 di ieri, quando Elena Aubry, in sella alla sua moto di grossa cilindrata, una Honda Hornet di colore blu, percorreva la via Ostiense in direzione Roma. Studentessa all'università Roma Tre, veniva dal mare di Ostia e, dopo aver salutato sua mamma e alcuni amici, era partita in moto per tornare nell'abitazione romana di Monteverde.

Ma nel tratto di strada stretto e dissestato all'altezza del Cineland di via Romagnoli, un luogo di svago e divertimento, ha perso il controllo della moto e si è andata a schiantare contro il guard rail, mentre la moto ha proseguito da sola la corsa per un centinaio di metri prima di finire contro un albero e rimanere a terra. Durante l'impatto la centaura ha perso il casco che è stato poi ritrovato a terra dai vigili. I soccorsi del 118 sono stati vani perché Elena era morta sul colpo. Sul posto gli agenti della Polizia Locale del X Gruppo Mare hanno eseguito i rilievi scientifici per determinare l’esatta dinamica del sinistro. L'Ostiense è rimasta chiusa al traffico per ore: gli agenti hanno effettuato misurazioni, fatto accertamenti sulle tracce lasciate dalla moto prima di schiantarsi, sui dossi creati dalle radici sporgenti degli alberi, sull'altezza e distanza dai veicoli del guard rail che avrebbe dovuto attutire l'impatto.

Dovrà essere accertata la velocità a cui viaggiava in sella alla sua moto la ragazza, anche se la polizia locale ha dedotto dai primi elementi che non dovesse essere eccessiva perché l'Honda non presenta gravi danni. Potrebbe essere stata quindi la presenza di radici sporgenti che creano avvallamenti e la condizione complessiva del manto stradale a determinare la caduta mortale. Il tratto dove è avvenuto l'incidente era già stato segnalato dai vigili per la pericolosità e purtroppo già funestato da analoghe sciagure. La moto sequestrata sarà sottoposta ad esami tecnici. L'autopsia fornirà chiarimenti indispensabili.

Lo strazio e le polemiche

Lo strazio dei familiari si mescola alla rabbia. La mamma di Elena, Graziella Viviano, rintracciata ieri all'ora di pranzo in un ristorante di Ostia in stato di choc, è andata sul luogo dell'incidente.

Non si dà pace e accusa "le maledette buche di Roma" e l'incuria di un'arteria principale tenuta malissimo. "Mia figlia guidava sempre con prudenza", ha urlato. "Un testimone - ha inoltre aggiunto - ha riferito di averla vista sobbalzare all'improvviso, nonostante andasse piano". Anche lo zio della ragazza, Salvatore Viviano, non ha dubbi: sarebbero state "le maledette radici" a provocare la morte della nipote. E gli amici assicurano: "Era una ragazza responsabile, mai avrebbe corso in moto, anche se era appassionata delle due ruote". In queste ore sui social monta la polemica specie da parte di centauri e dei cittadini che a Roma si spostano su due ruote. Sotto accusa l'amministrazione capitolina e la pericolosità di strade che sono un continuo agguato.