Una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo per una turista inglese. Una cinquantenne aveva scelto Sorrento per trascorrere con la figlia momenti di relax tra mare e sole. Per la donna l’epilogo è stato tutt’altro che piacevole. La sera prima di lasciare l’incantevole località napoletana la donna è stata prima drogata e poi violentata. Cinque dei responsabili degli abusi sessuali sono stati individuati ed arrestati a distanza di due anni da quella notte di assurda follia collettiva.
Tutto è iniziato con l’invito da parte di due barman della struttura che ospitava la cittadina britannica a prendere un drink. Quel galante invito si è rivelato una trappola per la cinquantenne in quanto nella bevanda era presente la cosiddetta droga dello stupro. Subito dopo la vittima è stata portata in una struttura nei pressi della piscina dove si è consumato il primo episodio di violenza nei confronti della cinquantenne. Non contenti di ciò i due dipendenti hanno condotto l’inglese in una stanza dove alloggiava il personale.
La notte da incubo e le violenze a ripetizione
Secondo quanto riferito dagli inquirenti almeno dieci uomini avrebbero consumato rapporti intimi con la donna ancora stordita dalla sostanza stupefacente.
Il branco non si è limitato agli abusi ma ha anche immortalato l’accaduto con foto e video. Gli scatti di quella serata sono finiti successivamente in una chat chiamata ‘Cattive abitudine’ con commenti tutt’altro che gradevoli nei confronti della vittima della violenza. Nonostante fosse sotto l’effetto della droga la cittadina britannica ha ricordato alcuni particolari di quella violenza che l’ha segnata anche fisicamente con ecchimosi e lividi. Al rientro nel Regno Unito la cinquantenne ha presentato denuncia alla polizia del Kent che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine italiane.
Decisivo l'esame di tablet e telefonini
L’inchiesta è stata coordinata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata che ha disposto il sequestro di telefonini e tablet di alcuni dipendenti della struttura ricettiva.
La perizia effettuata sui dispositivi ha permesso l’individuazione di alcuni dei responsabili di quella serata da incubo. Inoltre l’esame tossicologico ha confermato la somministrazione della sostanza stupefacente. Il Gip del Tribunale di Torre Annunziata ha accolto la richiesta del pubblico ministero titolare delle indagini ed ha fatto scattare l’ordine di custodia cautelare per cinque persone.