E' accaduto in un deposito di marmi a Marina di Carrara, dove, stando a quanto si apprende, nella giornata di ieri 11 luglio, Luca Savio, un operaio cavatore di marmo di 37 anni è deceduto a causa di un blocco di marmo che l'ha schiacciato. Il blocco era stato già posizionato e scaricato. Purtroppo non è la prima volta che accadono tragedie del genere, soprattutto nell'ambito del lavoro nelle cave di marmo.
Sempre stando alle prime informazioni, i soccorritori hanno provato a rianimarlo per mezz'ora ma purtroppo tutte le manovre di soccorso non hanno sortito l'esito sperato. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e i vigili del fuoco. Inoltre è stata aperta una indagine che è stata affidata agli esperti di medicina del lavoro dell'Asl. L'operaio lavorava per una ditta di autogru e stando a quanto comunicato dalla Cgil, l'uomo aveva un contratto di soli sei giorni e prima di questo contratto ne aveva avuto un altro della durata di cinque sei mesi.
Le reazioni del sindacato
Il sindacato ha commentato in una nota il tragico incidente: "Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di soli sei giorni.
La tragedia di oggi è indice del fallimento di tutta la comunità". In particolare Paolo Gozzani, che è segretario provinciale della Cgil, sottolinea che si tratta di un'altra tragedia immane che colpisce la comunità. Inoltre dichiara che per quanto riguarda la sicurezza non si sta andando avanti e che è necessario fermare chi non è in regola.
Mercoledì mattina, quando hanno appreso della morte del loro collega, i cavatori hanno abbandonato il luogo di lavoro per uno sciopero spontaneo. Così hanno voluto manifestare la solidarietà nei confronti del collega deceduto, che lascia una moglie e un bambino piccolo. Purtroppo non è la prima volta che accadono tragedie del genere. Le chiamano le morti bianche, bianche come l'innocenza di chi lavora per vivere e per assicurare alle proprie famiglie un'esistenza dignitosa.
Si lavora per vivere, ma purtroppo in Italia di lavoro si può anche morire.
Altri morti sul lavoro
Non più tardi di qualche mese fa, era l'11 maggio del 2018, Luciano Pampana un cavatore di 58 anni, è morto schiacciato dalla pala meccanica di un escavatore. Anche in questo caso la tragedia è avvenuta in una cava nel comune di Ferrara. Qualche giorno prima di questo ennesimo incidente sul lavoro, un operaio che stava lavorando su una ruspa è scivolato battendo violentemente la testa sul terreno. In questo caso il lavoratore, che è stato prelevato con l'elicottero Pegaso del 118, per essere trasportato all'ospedale di Pisa, se l'è cavata con un trauma cranico frontale commotivo ma senza mai perdere conoscenza.