Non si arrestano le polemiche riguardanti lo scontrino omofobo rilasciato in un ristorante romano ad una coppia omosessuale. Il tutto sarebbe avvenuto nella Locanda Rigatoni, a pochi passi da Piazza San Giovanni. Il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo, intervenendo sulla stampa nazionale ha ringraziato le migliaia di persone che in maniera civile hanno protestato sul web, particolarmente sui social network.
L'episodio, tuttavia, ha portato in strascico episodi di minacce, anche di morte, recapitate ai ristoratori. Purtroppo l'eco mediatico di tali episodi finisce sempre per recare scie di violenza che nulla hanno a che vedere con la difesa dei diritti civili. Motivo per cui, lo stesso Marrazzo ha preso le distanze invitando a querelare gli autori e definendo tali azioni "fuori dal nostro modo di fare". Allo stesso modo, però, non fa passi indietro sul responsabile dello scontrino incriminato, affermando che l'offesa è stata reiterata con la scusa di un errore generato dal pc. E perciò vuol vederci chiaro.
La ricostruzione dei fatti
Una coppia di omosessuali, al momento del conto, avrebbe ricevuto uno scontrino con delle scritte omofobe: "pecorino no, froci si". L'episodio è stato immediatamente denunciato a Gay Help Line che ha provveduto ad offrire ai partner il necessario supporto legale. Da quanto si apprende, giovedì scorso i due sarebbero andati nella Locanda Rigatoni, a pochi passi dalla rinomata Piazza San Giovanni. Dopo aver trascorso una serata romantica, la coppia avrebbe chiesto la sostituzione del pecorino con il parmigiano. Così, una volta conclusa la cena e al momento di pagare il conto, avrebbero trovato la scritta sullo scontrino: "Pecorino no, frocio sì".
A quel punto i giovani hanno espresso le loro rimostranze, non trovando nelle scritte omofobe nulla di divertente.
Fatto che ha indotto il cameriere ad addebitare la colpa delle scritte al pc. Una volta intervenuta la proprietaria, la stessa avrebbe cercato di minimizzare, invitando i giovani a non pagare il conto.
Cameriere licenziato
I gestori della locanda, nell'esprimere il loro dispiacere, hanno comunicato di aver licenziato il cameriere e preso le distanze da chiunque li tacci di omofobia. Bensì, proseguono, si è trattato di un episodio spiacevole che ha infangato il loro nome. Il cameriere, da quanto riferiscono i gestori, era un ragazzo poco più che ventenne e lavorava nella Locanda Rigatoni saltuariamente, laddove vi erano maggiori esigenze dovute a numerose prenotazioni.