Orrore in un asilo nido nella zona del Queens a New York: cinque persone, tra cui tre neonate sono state gravemente ferite con armi da taglio da una donna che poi ha cercato a sua volta di togliersi la vita. Un gesto folle e di cui si ignorano ancora le motivazioni, compiuto mentre nella struttura erano presenti nove bambini – cinque femminucce e quattro maschietti – e diversi genitori.

Secondo le prime informazioni, fornite dalla Nbc, ad accoltellare le vittime sarebbe stata una dipendente della struttura di 52 anni. In particolare si è temuto per le neonate colpite, rispettivamente di tre giorni, di venti giorni e di un mese: due sono state ferite all’orecchio e al labbro, mentre quella in condizioni più serie è stata colpita allo stomaco.

Il tentativo di suicidio al termine del raid

Fortunatamente le tre piccole, ricoverate presso il New York Presbyterian Hospital, non sono in pericolo di vita, così come sono serie, ma non disperate, le condizioni dei due adulti pugnalati dalla 52enne.

La prima ad essere attaccata è stata un’altra donna, che lavorava nella struttura così come l’assalitrice, colpita ripetutamente al torace, almeno otto volte. Invece l’uomo ferito, probabilmente il padre di uno dei neonati ospitati nella struttura, ha riportato una grave lesione alla gamba. La polizia ha ritrovato nell’edificio una mannaia ed un coltello da macellaio, quasi sicuramente le armi usate per il raid. La responsabile delle aggressioni è stata trovata priva di sensi nel seminterrato del palazzo dove si era rifugiata quando sono arrivate le forze dell’ordine: aveva dei tagli al polso sinistro perché verosimilmente ha tentato di togliersi la vita al termine del suo raptus.

Dubbi sulla regolarità della struttura

La 52enne responsabile di questo folle attacco ora è ricoverata in ospedale, piantonata dalla polizia che, non appena le sue condizioni lo consentiranno, la interrogherà per capire meglio cosa l’ha spinta a tentare di uccidere cinque persone. Nel frattempo sulla scena del crimine c’è un viavai di poliziotti, medici ed agenti in tuta bianca che stanno compiendo tutti i rilievi necessari per ricostruire la vicenda. Nel Queens ha destato molto scalpore questa tragedia, proprio perché è avvenuta in un posto molto frequentato da genitori lavoratori ed emigranti stranieri. Tuttavia nelle ultime ore diversi funzionari del locale Dipartimento per la famiglia si sono messi all’opera per esaminare l’intera documentazione di questo centro per l’infanzia: si così è scoperto come non abbia mai avuto tutte le autorizzazioni necessarie per svolgere la propria attività.

Infatti, secondo la regolamentazione dello Stato di New York, le strutture di assistenza per bambini non possono ospitare neonati di età inferiore alle sei settimane senza un particolare nulla osta, che a quanto pare questo asilo non aveva mai ricevuto. Inoltre il numero di bimbi presenti al momento della tragedia, nove, è apparso sovradimensionato rispetto alle reali capacità ricettive del luogo.