Inizialmente si era pensato ad un incidente stradale simile a molti altri, tanto che i primi ad intervenire erano stati i vigili urbani: un’anziana di 70 anni investita a Roma da un pirata della strada che poi non si era fermato a prestare i primi soccorsi. Ma, ascoltando bene le testimonianze, gli inquirenti hanno subito escluso questa ipotesi, così come quella di uno scippo finito male, indirizzandosi sul tentativo di omicidio.

I carabinieri della compagnia Trionfale stanno esaminando tutte le conoscenze della vittima, che si era lasciata da poco tempo con il marito, interrogando parenti e conoscenti, per risolvere quello che assomiglia sempre più ad un giallo intricato e capire cosa è realmente successo la sera del 30 agosto; al vaglio anche i rapporti di lavoro della donna, che gestiva insieme al consorte numerose società, anche in campo immobiliare.

L’anziana vittima di quello che sembra un vero e proprio agguato organizzato

Di certo la dinamica di quello che sembra un vero e proprio agguato è davvero particolare: verso le 21 la signora parcheggia la propria auto in via Cesare de Fabritiis, zona Balduina. Si sta recando a casa della figlia che abita poco distante; non sa che ad attenderla c’è una Opel Astra nera, con a bordo una persona o forse più. La macchina punta la donna e la investe, schiacciandola contro la saracinesca di un garage che viene sfondata dall’impatto. Come confermato dai diversi testimoni attirati sul posto dal forte rumore, la vettura fa retromarcia e colpisce una seconda volta l’anziana, prima di fuggire via.

Pochi minuti dopo, qualcuno segnalerà in via di Valle Aurelia la presenza di un’auto in fiamme, che risulta essere la stessa che ha investito la settantenne: si tratta di un mezzo rubato nel marzo scorso, come risulta dalla denuncia fatta all’epoca dal proprietario, residente a Civitavecchia.

La chiave del giallo potrebbe essere nella macchina trovata bruciata

L’elemento che più insospettisce i carabinieri è proprio quello dell’automobile rubata sei mesi prima, che fa pensare ad un agguato organizzato da tempo e realizzato secondo una modalità tipica della criminalità organizzata. La donna potrebbe essere stata pedinata a lungo, per studiarne le abitudini, ed attesa sotto casa della figlia da chi ormai conosceva bene i suoi movimenti ad aveva pronto con sé anche il liquido infiammabile, necessario per bruciare la macchina e far sparire tutte le possibili tracce.

Ora saranno i Ris a cercarle, visto che probabilmente esamineranno nelle prossime ore quel che resta dell’Opel Astra.

Nel frattempo la vittima è ancora ricoverata in prognosi riservata al Policlinico Gemelli con trauma cranico e diverse fratture su tutto il corpo, tra cui una più seria al bacino, che è stata ridotta con un intervento chirurgico.

Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.

A quanto pare prima di perdere i sensi avrebbe parlato con i carabinieri accorsi sul luogo, riferendo i suoi sospetti sui possibili autori e sul movente di questo misterioso tentativo di omicidio.