Nuovamente al centro della cronaca il commissariato "Lido di Roma" di Ostia. Purtroppo una poliziotta in servizio presso il suddetto commissariato, avrebbe sottratto illecitamente beni posti sotto sequestro, in particolare preziosi, per poi rivenderli presso i Compro Oro della zona. L'agente avrebbe sottratto anche denaro contante, sempre posto sotto sequestro dai suoi colleghi.

Le indagini

Tutto è cominciato quando il figlio di un uomo deceduto nei pressi di uno stabilimento balneare della zona, si è recato presso il commissariato di Ostia, denunciando un prelievo di circa 250 euro. I militari in quell'occasione presero in custodia sia la carta di credito che il cellulare dello sfortunato custode, professione che il deceduto svolgeva presso lo stabilimento. Gli stessi oggetti furono appositamente depositati all'interno della stazione di Polizia, nell'ufficio reperti, in attesa che questi fossero riconsegnati alla famiglia. Il figlio della persona deceduta, si chiedeva quindi come sia stato possibile che ci siano state operazione bancarie se il tutto era in mano ai militari.

Inevitabilmente il sospetto è caduto su qualcuno all'interno del commissariato, poiché da li gli oggetti in questione non si erano mai mossi. Le successive indagini interne dei poliziotti hanno documentato il modus operandi dell'indagata: la stessa sarebbe riuscita a risalire al codice pin della carta di credito prendendo il cellulare e scorrendo la rubrica. Recatasi al bancomat più vicino, prelevò la somma di denaro, prontamente restituita comunque una volta scoperto il misfatto.

Nel commissariato altri precedenti del genere

Secondo quanto si apprende dalle fonti di informazione, il commissariato di Ostia non è nuovo ad episodi del genere. Sempre per lo stesso reato qualche tempo fa fu arrestato niente di meno che il dirigente della stessa stazione di Polizia, Antonio Franco.

Lo stesso subì una condanna di primo grado a circa quattro anni di reclusione. L'ennesimo episodio del genere non ha fatto altro che gettare nello sconforto i tanti poliziotti che, con senso del dovere, ogni giorno operano all'interno del commissariato di viale Zerbi. Adesso per la poliziotta incosciente c'è il divieto di residenza all'interno del Municipio X di Roma Capitale, nonché un'accusa di peculato, che potrebbe costargli diversi anni di carcere come già accaduto al suo predecessore.