Una vicenda di una gravità davvero inaudita accende di nuovo i riflettori sul fenomeno delle violenza sessuali ai danni di bambini e bambine minori. In questo caso, i fatti risalgono al lontano aprile 2009. Secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, ci sono importanti novità sul caso, perché è stato finalmente individuato il colpevole della scomparsa di una bambina. Si tratta di Sandra Cantu che, quando aveva appena otto anni, è scomparsa nel nulla. Niente più tracce della bambina nel luogo in cui abitava, Tracy, una cittadina di 80.000 abitanti nella Greater Bay Area, nelle vicinanze di San Francisco.
Sandra Cantu scompare a soli otto anni: violentata e uccisa dalla vicina di casa
Al momento della sua scomparsa, tutta la comunità del posto si è era messa a lavoro per cercare di trovarla. Purtroppo, però, il suo corpo senza vita era stato rintracciato quattordici giorni dopo, all'interno di una valigia sul fondo di un bacino per l'irrigazione. Stando a quanto si legge sui principali media nazionali, la bambina era stata dapprima stordita grazie allo Xanax, uno dei più noti e utilizzati ansiolitici esistenti sul mercato farmaceutico, per poi essere violentata. Dopo gli abusi, la bambina, inoltre, era stata uccisa tramite strangolamento. Se inizialmente le forze dell'ordine avevano individuato il colpevole in un uomo con precedenti per violenze sessuali e pedopornografia, col passare del tempo i sospetti erano ricaduti su una donna: Melissa Huckaby.
È stata proprio la ventinovenne, madre di un'amichetta della piccola Sandra, nonché insegnante della scuola domenicale, a violentare la piccola Sandra. La madre killer era una vicina di roulotte. Proprio nei pressi del mezzo, inoltre, è stato trovato un oggetto che ha incastrato la donna.
Arrestata la madre di un'amichetta della bambina
Nei pressi della roulette di Melissa Huckaby, infatti, è stato trovato un matterello. Sull'oggetto sono state rintracciate alcune macchie di sangue, che sono risultate appartenenti a Sandra. Pare che la donna killer soffrisse di disturbi psichiatrici e che, già prima della scomparsa della piccola Sandra, avesse intossicato un altro bimbo con dei farmaci.
I medici, infatti, le avevano diagnostica un disturbo bipolare e schizofrenico. La criminale ha, successivamente, confessato tutto e, di conseguenza, è stata condannata dal tribunale al carcere a vita, riuscendo, però, ad evitare la pena di morte.