Si aggrava sempre di più, ora dopo ora, il bilancio dei morti del Traghetto naufragato ieri in Tanzania. Centinaia le persone a bordo di cui si sono perse le tracce tra le acque dell’area meridionale del lago Victoria. Una tragedia, sicuramente, ma non la prima che coinvolge un traghetto turistico affondato della regione dei Grandi Laghi. Il Traghetto Nyerere ribal è affondato ieri, giovedì 20 settembre, nel pomeriggio, all’interno del lago più grande d’Africa.
Per essere più precisi, al momento dell’incidente si trovava nei pressi dell’isola Ukara e Bugolora con centinaia di persone a bordo che ora risultano disperse.
Le operazioni di salvataggio e i superstiti
Le operazioni di salvataggio iniziate poco dopo l’incidente sono state interrotte a causa del buio, in serata, per riprendere poi all’alba di oggi. Il bilancio di ieri, ha riferito il governatore della regione di Mwanza John Mongella, era di 44 morti e 37 persone salvate, anche se alcuni in condizioni molto gravi. Ma dato il grande numero di ospiti a bordo, di cui ancora non si conosce precisamente la cifra, il conto delle vittime era destinato a crescere.
“C’erano più di cento persone a bordo quando il traghetto è affondato” ha dichiarato George Nyamaha, guida del consiglio del distretto Ukerewe, spiegano che le autorità temono che molte di loro abbiano perso la vita.
Le cause dell'incidente
Le cause dell’incidente non sono ancora note, per ora si sa solo che il traghetto si è ribaltato. Il bilancio delle vittime del naufragio era salito nelle prime ore della mattinata a 79, dato reso noto dalla televisione pubblica Tbc, ma la Bbc ha reso noto che il numero è arrivato a 86, secondo fonti ufficiali. L’imbarcazione è di proprietà dell’Agence tanzanienne des services électriques et mécaniques, gestore del servizio del trasporto pubblico. Le fonti locali riferiscono che l’imbarcazione, idonea a trasportare 100 persone e una venita di tonnellate di carico, trasportava circa 400 passeggeri oltre alle merci, una situazione critica che potrebbe essere tra le cause del disastro.
Se così fosse, non sarebbe la prima volta in Tanzania e nella regione dei Grandi Laghi si verificano incidenti del genere e toccherà all’Agenzia rispondere delle vittime del naufragio. Spesso in quest’area infatti i traghetti, per motivi legati all’opportunità di guadagni, mettono a repentaglio le vite non solo dei turisti ma anche dei lavoratori stessi dei traghetti.