Una vita spericolata che, purtroppo, ha avuto un tragico epilogo. Graciano 'Rocky' Rocchigiani, ex campione del mondo dei mediomassimi, è morto in Sicilia a seguito di un incidente stradale nella notte tra l'1 ed il 2 ottobre. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine intervenute sul posto, l'ex pugile stava percorrendo a piedi la strada statale 121 nei pressi di Belpasso, in provincia di Catania.

Si trovava sul ciglio della strada quando è stato investito da un'auto: Rocky è morto sul colpo, l'automobilista non ha potuto evitare l'impatto ed il suo corpo ha sfondato il parabrezza. Era stato notato poche ore prima nei pressi di una stazione di servizio. Si trovava in Sicilia per far visita alla compagna, madre dei suoi due figli. Aveva 54 anni.

Il guerriero di Duisburg dal sangue italiano

Era nato a Duisburg, in Germania, nel dicembre del 1963 ed il padre, Zenobio Rocchigiani, emigrante sardo, era stato un buon pugile dilettante. Non va annoverato tra i grandi artisti della boxe, certamente non possedeva una tecnica sopraffina e nemmeno un pugno devastante.

Ma il suo grande coraggio sul ring era noto, dotato di uno spirito indomito e ribelle che gli ha permesso di salire in cima al mondo e che, fuori dal quadrato, gli ha portato infiniti guai. Una lunghissima gavetta con una serie interminabile di vittorie lo porta nel 1991 a combattere per il titolo europeo vacante dei mediomassimi che vince battendo ai punti Crawford Ashley. Nel 1994 la sua prima chance mondiale per il titolo dei supermedi versione WBO, Chris Eubank gli infligge ai punti la prima sconfitta della carriera. Ci ritenta per due volte nel 1995 e sono due combattimenti che scrivono una pagina di storia della boxe tedesca: avversario è il connazionale Henry Maske che lo batte per ben due volte ai punti ed in entrambe le circostanze con verdetto unanime.

Rocchigiani però non intende rinunciare al suo sogno iridato e ci riprova nel 1996, il titolo è quello dei mediomassimi versione WBO e l'avversario Dariusz Michalczewski, stavolta perde per squalifica. Nel 1998 tenta una sfida impossibile, almeno sulla carta, contro Michael Nunn, il pugile che nove anni prima aveva spezzato il sogno americano del nostro Sumbu Kalambay. Non gli danno lo straccio di una possibilità, ma Rocky si comporta come il suo omonimo cinematografico e vince ai punti contro ogni previsione.

La querelle per il titolo WBC

Rocchigiani è finalmente campione del mondo? In realtà la Federazione la pensa diversamente e, circa tre mesi dopo, dichiara di considerare il combattimento contro Nunn come una sorta di eliminatoria per designare lo sfidante al titolo che, secondo la WBC, appartiene ancora a Roy Jones.

Il tedesco non ci sta e presenta ricorso, il giudizio si concluderà solo nel 2002 e il tribunale gli darà ragione concedendogli il titolo (anche se ovviamente non lo detiene più) e, soprattutto, un risarcimento di oltre 30 milioni di euro. Nel frattempo Rocchigiani tenterà ancora la scalata mondiale, nel 2000 nuovamente contro Michalczewski e per l'ultima volta nel 2003 contro Thomas Ulrich e sarà sconfitto in ambedue le circostanze.

I guai giudiziari

Agli splendori da pugile fanno da contraltare le miserie di una vita fin troppo estrema. L'abuso di alcol e droghe, una serie di investimenti sbagliati che gli porteranno grossi problemi finanziari ed anche il carcere. La prima volta alla fine degli anni '90 quando viene arrestato e condannato a due anni e mezzo di reclusione per favoreggiamento della prostituzione ed estorsione, salvo poi essere assolto in appello.

Poi l'arresto del 2002 e la condanna ad un anno di carcere per guida senza patente, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Nel 2006, quando la sua carriera era terminata da tre anni, sconta ancora 5 mesi di reclusione per l'aggressione ad un tassista.