Nel quartiere San Lorenzo di Roma si è consumato un altro caso di femminicidio, la morte di Desirée Mattiolini, una ragazza di 16 anni che prima di essere uccisa è stata anche drogata e stuprata. La ragazza era originaria di Cisterna di Latina ma il suo corpo esanime è stato trovato all'interno di un casale abbandonato nel quartiere San Lorenzo di Roma, frequentato da senzatetto e spacciatori.

Roma, minorenne trovata morta a San Lorenzo

Dopo il ritrovamento del corpo della ragazza, inizialmente si è pensato a overdose ma successivamente è emersa un'altra verità: Desirée prima di essere uccisa ha subito una violenza sessuale di gruppo. Gli inquirenti stanno ancora cercando di chiarire le reali cause della morte della ragazza, secondo i Pm Stefano Pizza e Maria Monteleone ci sono ancora diverse complicazioni per arrivare alla verità. Purtroppo le indagini sono state rallentate per tre giorni a causa della prima relazione del commissariato di zona, che parlava di una donna sui 25-30 anni deceduta per overdose e senza apparenti segni di violenza.

Addirittura, sulla prima annotazione della polizia, veniva scritto che Desirée era vestita ma in seguito si è scoperto che qualcuno l'aveva rivestita per sviare le indagini. Fortunatamente quella sera erano presenti molti testimoni, tra loro un senegalese che ha deciso di parlare pubblicamente e che ha raccontato di aver visto la 16enne morta con vicino a lei una ragazza che urlava. Sempre vicino alla vittima, secondo il racconto del testimone oculare, erano presenti sei o sette persone di origine africana e araba. Secondo le prime ricostruzioni, dunque, la ragazza sarebbe prima stata drogata, poi violentata e, con modalità ancora da accertare, uccisa. Desirée, dal racconto del testimone africano, era in compagnia di altre due ragazze.

Testimoni confermano la versione dello stupro di gruppo

Oltre al senegalese, si sono fatti avanti altri testimoni che confermano le sue parole: le due ragazze che erano con Desirée e un'altra persona nordafricana. Gli inquirenti ora sono in possesso anche di un telefono cellulare che è stato consegnato loro da uno dei testimoni, lo smartphone dovrebbe essere proprio quello della vittima. Un'altra donna, estranea ai fatti e che vive nel quartiere, ha raccontato agli investigatori che la ragazza stava andando a riprendersi un tablet che le era stato rubato.

A rendere ancora più misteriosa tutta la vicenda c'è una telefonata arrivata al 118 alle tre di notte, una chiamata anonima che chiedeva soccorso in quel posto. Il personale medico, una volta arrivato, ha trovato i cancelli chiusi e dunque solo al mattino, grazie ai Vigili del Fuoco, si è riusciti ad entrare e trovare il corpo della 16enne.