Durante altri accertamenti compiuti presso la Nunziatura Apostolica, una delle sedi diplomatiche del Vaticano, sono stati trovati altri resti appartenenti a uno scheletro. Le ossa sono state isolate e portate al Laboratorio di Genetica Forense. Per i risultati bisognerà aspettare almeno un'altra settimana. L'atto istruttorio è legato al fatto che allo scheletro ritrovato sotto la pavimentazione mancavano gli arti inferiori e gli inquirenti si sono recati nuovamente nella struttura di via Po.

In ansia di ricevere risposte le famiglie di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Entrambe chiedono risposte da anni e un corpo su cui piangere, visto che le speranze di trovare in vita le loro care sono pari a zero. Le due ragazze scomparvero nello stesso anno, 1983, a distanza di quaranta giorni l'una dall'altra da Roma. Non solo, ripercorrendo le loro storie, si trovano elementi riconducibili al Vaticano. Inoltre, nel 1994 è entrata a far parte della 'terra degli scomparsi' anche Alessia Rosati, vicina agli ambienti dei centri sociali. Il fotografo Marco Accetti, ritenuto testimone inattendibile, che si è autoaccusato del rapimento della Orlandi, ha rivelato che le tre sparizioni sono tra loro collegate.

Trovati altri resti nella Nunziatura Apostolica

Gli inquirenti si sono recati questa mattina a Villa Giorgina per cercare le parti mancanti dello scheletro ritrovato clamorosamente, la scorsa settimana, in uno dei palazzi di proprietà del Vaticano. Si tratta di una parte di cranio e di una mandibola che potrebbero tornare utili all'identificazione. Per gli esami del dna ci vorrà comunque almeno una settimana. Da un primo esame, i genetisti forensi e i tecnici di laboratorio, incaricati dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, hanno rivelato che le ossa non risalgono a tempi troppo lontani. Nei prossimi giorni sarà stabilito il sesso esatto. Dopodiché verrà isolato il profilo genetico e comparato con quello dei familiari della Orlandi e della Gregori, nonché delle persone scomparse presenti nella banca dati delle forze dell'ordine.

Le ossa non appartengono alla moglie del portinaio

L'unica certezza nel caso dei resti di ossa ritrovati nel palazzo della Nunziatura Apostolica è che non appartengono alla moglie del portinaio, come si era ipotizzato inizialmente. La signora, infatti, scomparve negli anni '60. I resti ritrovati, invece, sono più recenti, come confermato dalle prime analisi. Si resta, dunque, sulla pista della scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori sparite nel nulla nel 1983. La Orlandi, una bella 15enne, era cittadina vaticana e frequentava abitualmente i palazzi d'Oltretevere. Sparì in circostanze misteriose da Piazza Sant' Apollinare, dove si trovava la scuola di musica che frequentava abitualmente.

In questi 35 anni si è parlato di varie piste: un accordo tra la Banda della Magliana e monsignor Marcinkus, la pedofilia, fino alla ipotesi di una rivendicazione delle milizie turche per l'arresto di Alì Agca (come confessato da quest'ultimo). Mirella era una adolescente come Emanuela, appena 16 anni. Viveva con i suoi a Roma, dove avevano un bar nei pressi della Stazione Termini. Un pomeriggio suonò il citofono, dopo un po' uscì di casa dicendo ai familiari di dover incontrare un suo ex compagno di scuola (che ha dichiarato di non averla vista) e fece perdere per sempre le sue tracce. La madre riconobbe una guardia del papa come l'uomo che si intratteneva abitualmente con la figlia e l'amica davanti al bar, ma poi ritrattò.

In entrambe le scomparse appare il nome di Marco Accetti, che faceva parte di un vasto giro di pedofilia. Marco Accetti, ritenuto non attendibile dagli inquirenti, si è autoaccusato del rapimento della Orlandi e di Mirella Gregori. Anni fa venne fuori che Mirella fu ospitata il giorno della sua scomparsa in un palazzo alle spalle di quello dove sono state trovate le ossa. Non solo, tra gli appunti di Accetti spuntò un biglietto con sopra scritto il nome di una signora che abitava in quello stabile. Il fotografo, che si ritiene l'autore di queste due scomparse, parla anche di Alessia Rosati, 21enne scomparsa da Roma dopo aver accompagnato un'amica all'esame di maturità. Alessia era vicina agli ambienti comunisti e, secondo il racconto di Accetti, il suo finto rapimento doveva essere utile a contrastare l'astio della Chiesa nei confronti dell'ala estrema di sinistra. Ma, poi, sparì per davvero prima che mettessero in atto il piano. Tra una settimana o poco più forse si conoscerà la verità tanto attesa.