Nel ben noto territorio dei Campi Flegrei, la grande zona che si trova a ovest di Napoli, giunge una nuova allerta sul vulcano presente nell'area. Secondo quanto è emerso da una ricerca di una delle più prestigiose università di Singapore, alla quale hanno partecipato anche i due italiani Gianfilippo De Astis dell'Ingv e Sivlio Mollo dell'università La Sapienza di Roma, il supervulcano si sta ricaricando.

Secondo quanto riferisce anche il quotidiano Il Mattino, che ha riportato la notizia, i Campi Flegrei sono considerati in fase di quiescenza, con una storia magmatica molto attiva negli ultimi sessantamila anni.

Campi Flegrei, nuova allerta

Adesso, pare che il vulcano dei Campi Flegrei sia in un nuovo ciclo attivo e si starebbe ricaricando. Anche se non è possibile dire con certezza se in un futuro più o meno lontano si verificherà una nuova eruzione grave o se ci saranno soltanto delle piccole eruzioni come quella che si è registrata 500 anni fa con conseguenze limitate, la preoccupazione ovviamente resta alta.

Lo studio condotto si basa sull'analisi di alcuni campioni di roccia, prodotti dal magma nelle ventitré eruzioni avvenute nell'arco di 60 mila anni. A far pensare che sia partito un nuovo ciclo di attività sono stati i resti dell'ultima eruzione del 1538, che hanno dato vita al Monte Nuovo. Andando ad indagare su questi campioni, appunto, gli studiosi si sono resi conto di come nei Campi Flegrei ci sia una certa ciclicità tra questi eventi.

Le parole dell'esperto dell'Ingv De Astis: 'Il vulcano è in una fase di ricarica'

Secondo quanto affermato da De Astis, pare che sia più probabile che si verificheranno delle piccole eruzioni, in quanto per avere una grande eruzione è necessario che il magma continui ad accumularsi e a crescere.

La prima grande eruzione, nota come Ignimbrite Campana, risale addirittura a trentanovemila anni fa. Per il secondo evento catastrofico, invece, bisogna tornare indietro di quindicimila anni, quando c'è stata l'eruzione del Tufo Giallo. Tra questi due fenomeni naturali verificatisi si sono registrate tante altre piccole eruzioni di minore rilievo come, appunto, quella di Monte Nuovo del 1538. Coloro i quali hanno condotto questo studio sui Campi Flegrei, dunque, ipotizzano che in un futuro ancora indeterminato si potrebbe verificare un'altra eruzione. Non ci resta che attendere per scoprire ulteriori dettagli su questa nuova allerta.