In fatto di truffe se ne sentono e se ne leggono quotidianamente di tutti i colori; quella però tentata ieri nella capitale da una coppia si è sicuramente distinta per audacia ed ingegno. La coppia infatti avrebbe cercato dopo una 'normale' trattativa di vendere ad ignari acquirenti un prestigioso appartamento ubicato in Via delle Carrozze, vicino Piazza di Spagna, a completa insaputa dei reali proprietari dell'immobile.
A tradire i truffatori sarebbe stato lo zelante impiegato di un ufficio postale dove la donna della coppia si era recata per incassare, con documenti d'identità falsi, un assegno di 50.000 euro a titolo di caparra per la compravendita fraudolenta.
Gli agenti della polizia hanno fermato la coppia ed un loro complice
Stando alla stretta cronaca gli agenti della polizia sono intervenuti nella giornata di ieri - 21 novembre - presso l'ufficio postale di Viale Beethoven, quartiere Eur, su segnalazione del personale dell'ufficio, in quanto allo sportello vi era una donna che tentava di incassare un cospicuo assegno (del valore nominale di 50.000 euro) presentando all'impiegato un documento d'identità sospetto.
La donna è stata prontamente bloccata dagli agenti intervenuti mentre si accingeva a salire a bordo di un'autovettura alla cui guida vi era un suo complice. Gli agenti della polizia postale alla fine delle operazioni hanno posto in arresto un uomo G.G. di 49 anni ed una donna S.S. di 59 anni con l'accusa di tentata truffa, in quanto in associazione tra di loro avrebbero tentato di mettere in atto una compravendita immobiliare fraudolenta all'insaputa dei reali proprietari. Gli agenti nel corso dell'operazione hanno anche denunciato in stato di libertà un altro uomo D.G. di 49 anni per complicità nella tentata truffa.
La donna era riuscita a sostituirsi alla proprietaria dell'immobile
Dai primi riscontri investigativi è stato accertato che la donna fermata, presentando dei documenti d'identità falsi, era riuscita a sostituirsi alla reale proprietaria di un immobile posto in vendita nella zona di Piazza di Spagna, precisamente in Via delle Carrozze.
La donna era riuscita con tale espediente a farsi consegnare un assegno di 50.000 a titolo di caparra per la compravendita dell'appartamento il cui importo totale era stato stabilito in 850.000 euro. Rimangono ancora da chiarire tutti i contorni della singolare vicenda. Si sta, infatti, al momento indagando sul ruolo della terza persona che risulta indagata come presunto complice, così come si sta cercando di capire come i truffatori avessero la disponibilità delle chiavi dell'appartamento oggetto di vendita, visto che esso sarebbe stato visionato dall'acquirente prima della sottoscrizione del contratto preliminare fraudolento.